CORTE D’ASSISE
Processo Maja, Nicolò in aula: papà, perché ci hai rovinati?
Il 23enne, unico sopravvissuto della strage compiuta dal padre, Alessandro Maja, è arrivato con una maglietta raffigurante la madre e la sorella.
È presente questa mattina, venerdì 17 febbraio, anche Nicolò Maja, 23 anni, al processo in Corte d’Assise a Busto Arsizio nei confronti del padre, Alessandro Maja, 57 anni, autore della strage familiare avvenuta il 4 maggio scorso a Samarate. L’imputato uccise la moglie e figlia e tentò di ammazzare anche il figlio Nicolò che oggi vive coi nonni a Cassano Magnago.
Nella breve udienza di oggi è stato affidato l’incarico per la perizia psichiatrica su Alessandro Maja a Marco Iagazzi. La Corte d’Assise è presieduta da Rossella Ferrazzi, che sostituisce, oggi, Giuseppe Fazio.
Nicolò Maja è giunto in Tribunale in carrozzina; indossava una maglietta con le immagini della mamma e della sorella. «Volevo portarle con me - ha detto Nicolò - mi danno quella spinta...». Il giovane ha chiesto di incontrare il padre, ma gli è stato impedito dalla Polizia penitenziaria secondo le prescrizioni stabilite dall'udienza. «Rivederlo in aula non è stato facilissimo, io l’ho guardato ma non so se lui mi ha visto». Ora che lo ha visto il giovane, palesemente provato, ha detto di sentirsi "più tranquillo". «Vorrei chiedergli perché ha deciso di rovinare la nostra vita. Proverò a parlargli, forse alla prossima occasione».
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