TRADIZIONI
La barca di San Pietro. Come si prepara e a cosa serve
Un piccolo rituale che un tempo serviva per prevedere la buona riuscita dei raccolti, oggi “il veliero” si utilizza per altri motivi
Che l’estate porti con sè tanta magia si sa, e si può pensare subito alle stelle cadenti della notte di San Lorenzo per esaudire i nostri desideri. Per i più spiritualisti, quello non è l’unico rituale “magico” e “fortunato” che ci ha conservato la tradizione. La mattina del 24 giugno molti italiani si saranno lavati viso e occhi con “l’acqua di San Giovanni” (una ciotola d’acqua riempita di fiori e piante spontanee, lasciata tutta la notte fuori) e magari avranno avuto giornate particolarmente fortunate; per gli scettici potrebbe essere un semplice effetto placebo, che comunque male non fa.
Per chi non avesse messo in pratica questo rituale, c’è un’altra occasione, nella notte tra il 28 e il 29 giugno, di attirare buona sorte e cercare di prevedere qualcosa sul futuro: si tratta della “barca di San Pietro”, una tradizione diffusa principalmente nelle campagne del Nord Italia, Lombardia compresa, che si celebra appunto nella notte dei Santi Pietro e Paolo. In origine il rituale serviva a prevedere le condizioni meteorologiche, vitali per la buona riuscita dei raccolti. Con il tempo ha assunto significati diversi, tra cui la promessa di un matrimonio, l’arrivo di un bambino, o semplicemente un presagio di buona sorte per la famiglia. Insomma, provare per credere, e per chi voglia farlo ecco la preparazione del rituale così come ci arriva dai nostri antenati.
La sera del 28 giugno si riempie d’acqua una caraffa o un vaso trasparente, e si versa al suo interno l’albume di un uovo. Il vaso deve essere poi lasciato tutta la notte all’aria aperta, preferibilmente sotto un albero o sul davanzale della finestra. La mattina del 29 è il momento della verità: l'albume, a contatto con l'acqua, si cristallizza e assume una forma filamentosa, di colore bianco trasparente, somigliante a delle vele, ed ecco perché la barca di San Pietro. Era proprio in base alla forma delle vele che i contadini prevedevano il buono o cattivo tempo. Visto che i buoni pronostici per i raccolti non ci interessano, noi teniamo solo a mente che : le vele aperte simboleggiano un presagio positivo, quelle chiuse, invece, non promettono nulla di buono.
Secondo le credenze popolari, le vele sarebbero opera di San Pietro, pescatore e traghettatore di anime: soffiando all'interno del recipiente d'acqua, dimostrerebbe la sua vicinanza ai fedeli. In realtà il fenomeno è dovuto all'escursione termica tra la notte e il giorno, tipica dei primi giorni d'estate. L'umido della sera fa sì che l'albume si rapprenda, mentre il calore del suolo o del davanzale, risalendo verso l'alto porterebbe con sé l'albume, creando il veliero.
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