IL CASO
Fucile online: denunciato
Cinese di 35 anni nei guai per aver acquistato un’arma ad aria compressa illegale
![Il fucile è stato sequestrato dagli agenti della Questura (foto Redazione)](https://gallery.prealpina.it/uploads/spareparts/2018/06/19/pagina_170371/GN4_DAT_16846404.jpg)
Era sì ad aria compressa, ma con una potenza oltre il doppio della soglia massima consentita per legge: quel fucile caricato a piombini, dunque, avrebbe potuto uccidere una persona.
Per questo motivo un uomo di 35 anni, di nazionalità cinese, imprenditore nel settore della ristorazione, residente in una via del centro storico di Varese, è stato denunciato a piede libero dagli agenti della Squadra Mobile della Questura.
L’intervento rientra in una più ampia operazione condotta su scala nazionale dalla Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Enna e dal Servizio centrale operativo in 48 città, contro la diffusione di armi illegali.
In tutto si parla di 78 perquisizioni che hanno portato a provvedimenti emessi a carico di altrettante persone, residenti in diverse località della penisola, tutte indagate per il reato di acquisto di armi per corrispondenza, nonché per detenzione illegale di armi comuni da sparo o armi clandestine: reati commessi fra il 2016 e il 2017, quando gli indagati acquistarono dalla Polonia armi ad aria compressa con potenza superiore ai limiti consentiti dalla legge italiana per la libera vendita, ossia superiore a 7,5 Joule, considerate quindi armi da fuoco a tutti gli effetti.
Tra questi c’è, appunto, il 35enne cinese residente a Varese. Nell’ambito dell’operazione battezzata “Lethal weapon”, i poliziotti sono arrivati a bussare anche alla sua porta. L’uomo ha ammesso di aver acquistato il fucile in questione e ha accompagnato gli agenti nel magazzino, poco fuori città, dove custodiva l’arma, un Crosman Remington Summit “Model 30040 - 177”, calibro 4.5, con una potenza nominale di 17 Joule, di fabbricazione cinese e completo di mirino di precisione, peraltro ancora in commercio su internet a poco meno di 200 euro.
Lo straniero ha ammesso di aver acquistato il fucile proprio sul sito online finito al centro delle indagini: l’uomo lo aveva comprato circa un anno e mezzo fa, per finalità ludiche, ma ha sostenuto di aver smesso di usarlo da tempo, e infatti non sono stati trovati pallini di piombo o altre munizioni.
© Riproduzione Riservata