LA POLEMICA
Varese, il Pd replica alla Lega: «Siete passati dal 33 al 9%»
L’affondo Dem. «Centrodestra spaccato in Commissione Affari generali su Bianchi vicepresidente»
Botta e risposta a Varese tra Lega e Pd sul risultato elettorale. Ad accendere le polveri è stato nel pomeriggio di oggi, martedì 11 maggio, il segretario cittadino del Carroccio, Marco Bordonaro, che osservando il dato sul capoluogo, col centrodestra oltre il 50%, ha auspicato le dimissioni del sindaco di centrosinistra, Davide Galimberti.
Immediata la replica della segreteria Dem: «In un paese normale un partito che passa dal 33% al 9% e perde il voto del fondatore evita polemiche e riflette criticamente sul motivo per cui i cittadini lo hanno abbandonato. A Varese, invece, abbiamo il mondo al contrario della Lega: un partito che trasuda arroganza anche dinanzi a una duplice pesante sconfitta. Non solo quella delle europee, ma anche quella locale dove la Lega si dimostra incapace di tenere unita la coalizione di destra in commissione affari generali». «Anche a Varese - attacca il Pd - in occasione delle elezioni Europee c’è stata una debacle Lega: non è da tutti passare dal 39% all’11 e perdere i voti dell’ex segretario Bossi in favore del generale Vannacci. È una roba da professionisti. Veri. Per completare l’opera il centrodestra è riuscito a spaccarsi in commissione Affari generali: l’opposizione si è divisa sulla candidatura, proposta dalla Lega, di Matteo Bianchi come vice presidente della Commissione Affari Generali. L’astensione di Fratelli d’Italia dimostra l’incapacità del Carroccio di essere il collante della loro coalizione».
«Al contrario - conclude la nota del Pd - il centrosinistra è compatto e, il nostro partito, col 23.75% dei consensi, dimostra di essere il perno della coalizione progressista che governa bene la città. Essere paragonati a Macron e alla Francia è la dimostrazione di come i leghisti, in attesa di dare la leadership sovranista a Vannacci, si stiano ancora leccando le ferite per aver perso la città. A dimettersi dovrebbero essere Salvini e Bordonaro, non il bravo sindaco Galimberti».
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