PALAZZO ESTENSE
Varese, caso Cocchiere: «La democrazia non è un cavillo»
Lettera aperta del segretario della Lega, Marco Bordonaro, sulla presidente (decaduta ma pronta a essere rieletta) della Commissione Lavori pubblici del Comune
Botta, risposta e controreplica tra Lega e i gruppi di maggioranza sul caso di Maria Paola Cocchiere, decaduta da presidente della Commissione Lavori pubblici del Comune ma pronta a essere rieletta coi voti del centrosinistra. Oggi, lunedì 29 aprile, il segretario cittadino della Lega, Marco Bordonaro, ha trasmesso una lettera aperta in cui prende nuovamente posizione, usando anche dell’ironia: «La carrozza della Cocchiere è diventata una zucca. La democrazia non è un cavillo».
Ecco il testo scritto da Bordonaro: «Questa lettera avrei voluto scriverla da semplice cittadino, che si stropiccia un po’ gli occhi a leggere certe dichiarazioni. La ormai ex presidente della commissione Lavori Pubblici Cocchiere è decaduta perché ha ignorato una richiesta della minoranza. Il regolamento del Comune di Varese lo stabilisce in maniera molto chiara: se ignori una legittima richiesta dei consiglieri di minoranza non sarai più presidente della tua commissione, perché non sei stato capace di garantire tutti i componenti e, soprattutto, i cittadini che essi rappresentano».
«È un inadempimento grave - aggiunge Bordonaro - tanto che si perde la qualifica di presidente, non una “virgola” o un “cavillo”. Non importa che tu lo abbia fatto per sbaglio, anche se questo non è un caso isolato: purtroppo già altre volte è successo e – nonostante i regolamenti – temiamo che umiliare le minoranze e quindi i molti cittadini che sono rappresentati dai consiglieri di minoranza stia diventando una brutta abitudine della maggioranza di sinistra della nostra Varese»
«Siamo freschi di celebrazioni del 25 Aprile - prosegue il segretario della Lega - con al centro il ricordo della figura di Giacomo Matteotti che, proprio dalle file dell’opposizione, lanciava i suoi attacchi contro il regime, fino alle tragiche conseguenze che tutti ben conosciamo. Cosa evita la dittatura della maggioranza? Che le opposizioni abbiano la possibilità di dire la loro e, soprattutto, vigilare sull’amministrazione. Se l’Amministrazione potesse evitare le domande scomode delle minoranze, allora ogni aula diventerebbe immediatamente un “bivacco di manipoli”, ma certe lezioni vorrei, più che darle, sentirmele dare coi fatti dai cosiddetti democratici, altrimenti ogni celebrazione diventa una stanca recita di una ricorrenza».
«La toppa è peggio del buco, ora che vogliono rinominare con urgenza la stessa ex presidente - con cui, sottolineo, non abbiamo nulla di personale – come se avesse fatto una marachella da perdonare velocemente ma anche dare una prova di forza. È ovvio, però, che un presidente rinominato in questi termini è assai delegittimato e traballante. Per sdrammatizzare, possiamo solo dire: la carrozza della Cocchiere è ormai irreversibilmente diventata una zucca. Forse è meglio voltare pagina, con più serietà, evitando forzature arroganti della maggioranza. Per le minoranze, altrimenti, non rimane che l’Aventino, e a perderci sarà solo Varese e, soprattutto, la Democrazia» conclude Bordonaro.
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