ROMA
Stop a smart working semplificato, si torna a vecchie regole
(ANSA) - ROMA, 01 APR - Smart working si cambia: a partire da
oggi finisce quello garantito dalle procedure semplificate
attivate durante il Covid per chi era affetto, ad esempio, da
alcune patologie e sarà possibile soltanto affidarsi agli
accordi individuali tra azienda e lavoratori. Scade
contestualmente la proroga dello smart working nel privato per i
genitori di minori under 14.
Una nuova fase per un fenomeno in crescita: dopo i picchi
della pandemia e una graduale riduzione negli ultimi due anni,
nel 2023 i lavoratori da remoto nel nostro Paese si assestano a
3,585 milioni, in leggera crescita rispetto ai 3,570 milioni del
2022, ma ben il 541% in più rispetto al pre-Covid. Nel 2024 si
stima saranno 3,65 milioni gli smart worker in Italia, come
rilevava l' Osservatorio Smart Working della School of
Management del Politecnico di Milano.
In questo scenario "si torna quindi al modello stabilito nel
2017. Il Covid aveva comportato un utilizzo massivo dello
strumento, che dall'innovazione organizzativa è migrato verso
una finalità emergenziale. Ciò ha generato due effetti di
sistema: da un lato sganciando lo smart working dalla finalità
propriamente imprenditoriale, ma dall'altro ha dimostrato la sua
ampia praticabilità e i suoi benefici anche sul piano sociale",
osserva il giuslavorista Francesco Rotondi, consigliere del Cnel
e fondatore dello studio LabLaw.
"Alla prima fase di scetticismo, è seguita una fase di
ottimismo eccessivo, che ha per certi aspetti sottovalutato la
necessità di coniugare lo smart working con lo 'stile
organizzativo' delle imprese", sottolinea Rotondi. Per questo
"si discute della necessità di un restyling normativo delle
legge del 2017, anche se la criticità maggiore pare essere
quella che riguarda l'adattamento dell'organizzazione aziendale
allo strumento. Perchè è emersa con prepotenza una istanza
sociale che individua nello smart working uno strumento assai
efficace di conciliazione dei tempi di lavoro, di cura e di
vita, che si spinge fino a invocare un 'diritto' allo smart
working", conclude. (ANSA).
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