IL PROBLEMA
Rescaldina, 556 cassintegrati restano in strada
Dopo la chiusura di Auchan non sono ancora riusciti a ricollocarsi, nemmeno a Mondo Convenienza
Gli 80 assunti da Mondo Convenienza non hanno niente a che vedere con i 556 lavoratori, dei quali nove rescaldinesi, in cassa integrazione dopo la chiusura di Auchan.
Questi ultimi sono in un limbo, perché - contrariamente a quanto si credesse e auspicasse - non li ha assorbiti Conad né hanno voluto aderire alla proposta di incentivo all’esodo, ossia un accordo fra l’azienda e i dipendenti per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro a fronte dell’erogazione di una somma di denaro.
Da molti l’entità della cifra non era stata ritenuta congrua, ma i più preferivano battersi per mantenere il posto. Continuano infatti a sperare mentre proseguono le trattative con il Gruppo Margherita Distribuzioni, che sta fallendo, e la nuova proprietà dell’ex Auchan. Al momento i lavoratori si trovano in cassa integrazione straordinaria, seguita a quella in deroga che era scaduta il 16 agosto: la scadenza è il 31 marzo, ma potrà essere prorogata fino a un anno (dunque all’agosto 2022).
I nove dipendenti di Rescaldina, il prossimo ottobre, chiameranno in causa la nuova proprietà di Auchan per non essere stati assunti come contemplato negli accordi iniziali: le vertenze sono seguite da Cgil e Cisl Milano Metropoli. In zona c’è un’altra vertenza in corso: quella dei lavoratori del market Simply di San Vittore Olona, demolito per costruire un nuovo punto vendita Lidl.
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