SICUREZZA
Preso l’egiziano scappato dall’aereo
Fermato nella notte. Era fuggito per non essere rimpatriato. Malpensa era rimasta chiusa un’ora
È stato rintracciato all’1.30 di notte, mercoledì 16 gennaio, il trentenne egiziano Elsaid Gamal Eladasy che ieri sera, martedì 15 gennaio, si era gettato dal portellone di un aereo, in partenza da Malpensa, fuggendo sulla pista e facendo quindi perdere, per qualche ora, le proprie tracce.
L’immigrato, clandestino, si aggirava zoppicante al confine della zona aeroportuale: è stato bloccato dai carabinieri e denunciato con l’accusa di interruzione di pubblico servizio.
La fuga aveva provocato la chiusura per circa un’ora dello scalo di Malpensa. L’uomo doveva essere trasferito a Dakar con un volo AirItaly.
LA VICENDA
Deciso a giocarsi il tutto per tutto, l’egiziano ieri sera aveva aspettato il momento giusto. Poi appena salito sul volo AirItaly che avrebbe dovuto riportarlo a Dakar si era messo a correre verso il portellone posteriore, e sorprendendo tutti era riuscito a lanciarsi sulla pista.
Da lì veloce come il vento era sparito nel buio, seminando il panico tra gli addetti alla sicurezza dell’aeroporto.
Risultato: tra le 19.30 e le 20.20 di ieri lo scalo di Malpensa è stato chiuso: tutti gli aerei in partenza sono rimasti a terra, quella in arrivo sono stati dirottati su altri aeroporti.
Poi è stata riaperta una pista, presidiata a vista metro per metro dalla polizia. La seconda è stata riaperta solo alle 22.33.
IN VIAGGIO SENZA DOCUMENTI
L’egiziano era arrivato a Malpensa domenica 13 gennaio da Dakar. La sua destinazione finale era il Cairo, ma una volta atterrato in Italia la polizia di frontiera ha scoperto che i suoi documenti non erano in regola.
L’egiziano era quindi da considerare a tutti gli effetti un clandestino, e come tale l’Italia ha deciso di rispedirlo là da dove era venuto. Primo volo utile per Dakar, quello di ieri sera alle 19.30.
Di tornare in Senegal, però, l’egiziano non ne voleva sapere. E così appena gli agenti lo hanno messo sull’aereo lui ha colto l’attimo: salito dal portellone anteriore ha cominciato a correre verso quello posteriore e da lì nonostante la hostess avesse già tolto la scaletta si è lanciato a terra.
L’aereo stava per partire, il clandestino si è trovato a piedi in mezzo alla pista di decollo. Un attimo dopo era sparito nel nulla.
L’allarme è stato lanciato subito, come prima cosa la torre di controllo ha bloccato tutto il traffico aereo. Impossibile far decollare o far atterrare aerei con il rischio che travolgessero una persona, oltre alla vita dell’egiziano c’erano in gioco anche quelle dei passeggeri e del personale dell’aeroporto, il rischio di un disastro era dietro l’angolo.
Così, mentre la polizia cercava il fuggitivo, tutti i voli sono stati cancellati.
Il blocco totale è durato fino alle 20.20, quando Polaria, Enac ed Enav hanno concordato la possibilità di riaprire una sola pista, la 35L. Il senegalese sembrava sparito nel nulla, le telecamere che sorvegliano il perimetro dell’aeroporto non lo avevano visto scavalcare le reti di protezione. Quindi presumendo che fosse ancora all’interno dello scalo tutti gli svincoli di accesso alla 35L sono stati presidiati dagli agenti e dal personale di terra.
Preso atto della decisione, Sea ha di fatto riaperto parzialmente l’aeroporto, limitando così i danni. Alle 22 undici voli erano ancora bloccati a terra in attesa di partire, dieci in arrivo erano invece stati dirottati su altri aeroporti. Dell’egiziano in fuga, ancora nessuna traccia. Fino all’1.30 quando è stato rintracciato appunto ai confini della zona aeroportuale. L’uomo è ora destinato a immediata espulsione.
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