LA VISITA
Monsignor Delpini al Sacro Monte: «Ascoltate Gesù»
L’arcivescovo di Milano a Varese. In Santuario la meditazione sul ruolo e il valore del monachesimo nella Chiesa di oggi
«Ascoltate Gesù!» È questo, secondo l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, uno dei messaggi che «il monachesimo cristiano, che vive dello stare in ascolto di Gesù, ascoltando la sua parola nella liturgia, nella lectio, nella preghiera dei salmi e nella preghiera personale, può rivolgere alla Chiesa di oggi». Il presule, salito al Sacro Monte per la seconda volta in questo mese di agosto, ha proposto questa sera, sabato 24 agosto, in santuario una meditazione sul ruolo e il valore del monachesimo nella Chiesa di oggi che ha concluso il ciclo di tre appuntamenti promossi dalle suore Romite Ambrosiane dell’Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus per celebrare il 550esimo anniversario della Bolla papale di papa Sisto IV del 10 novembre 1474 che autorizzava la costituzione del monastero di Santa Maria del Monte.
LA PRECEDENTE VISITA
Agli inizi del mese di luglio, monsignor Ennio Apeciti, membro del dicastero vaticano delle Cause dei Santi, aveva aperto il programma delle celebrazioni proponendo, in santuario alla presenza, tra gli altri, del sindaco, Davide Galimberti, e dell’osservatore permanente della Santa Sede all’Onu a New York, monsignor Gabriele Giordano Caccia, una relazione sulle origini storiche della comunità claustrale sacromontina e sulla testimonianza di fede che può offrire alla società contemporanea. Il 10 agosto, nel giorno in cui le monache ricordavano il 548esimo anniversario dell’inizio della vita comunitaria delle prime cinque Romite, le Beate Caterina da Pallanza e Giuliana Puricelli, Paola, Benedetta e Francesca, dopo essere salito in preghiera lungo il viale del Rosario, il pastore della Chiesa ambrosiana ha presieduto, in santuario, una solenne concelebrazione eucaristica nel corso della quale ha sottolineato che «le monache sono venute sul monte perché c’è una voce da ascoltare, un messaggio da ricevere e da decifrare non solo per la propria vita personale ma, per intendere la verità della vita e la manifestazione della gloria».
LA MEDITAZIONE
Oggi, accompagnato dal vicario episcopale per la vita consacrata, don Walter Magni, monsignor Delpini prima di recarsi in santuario ha voluto cantare i vespri con le suore. Proponendo la sua meditazione, l’arcivescovo ha fatto riferimento alla casa di Nazaret e alla casa di Betania di Marta, Maria e Lazzaro. Nella prima - ha evidenziato Delpini - «dove Gesù ha imparato ad abitare una casa, ad abitare il tempo, ad abitare la tradizione religiosa della sua gente e ha imparato a stare tra uomini e donne dal suo dimorare con Giuseppe e con Maria, troviamo l’immagine di un monachesimo domestico». Dallo stile di vita vissuto nella casa di Betania presentato nel Vangelo – secondo il presule – emergono alcuni aspetti riconducibili alla vita monastica quotidiana nella quale «tutti sono chiamati a vivere il servizio, gli uni verso gli altri, nelle infinite forme possibili». Un modello che – ha sottolineato – deve però essere adottato vigilando «sulla frenesia dell’operare che rischia di essere vissuto come un “essere distolti” da Gesù, proprio servendo Gesù». Domani mattina, 25 agosto, prima di lasciare il Sacro Monte, monsignor Delpini celebrerà la messa, alle 8 nella chiesa della Trasfigurazione.
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