IN PRIMA LINEA
Lonate, Dolci e Dalla Chiesa contro la ‘ndrangheta
Il pm della Dda Dolci interverrà giovedì 16, l’altra data è da definire
Testimoniare, raccontare, informare, contrastare, combattere. La comunità lonatese si prepara con questo spirito all’incontro in programma giovedì 16 settembre alle 21 al monastero San Michele con il magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Milano Alessandra Dolci, da anni impegnata contro la criminalità organizzata dal Basso Varesotto.
Società civile in prima linea
Incontro intitolato «La ‘ndrangheta tra noi» all’interno di un ciclo promosso da una rete associativa composta da Periferia Sociale Lonate Pozzolo, Unione Cooperativa Consumo Samarate, Alleanza Cooperativa San Martino Ferno, Cgil Varese, Consulta per la legalità di Lonate e l’associazione Gli Onesti sono di più (nella la manifestazione del 9 luglio 2019), con il giornalista Paolo Rossetti che rivolgerà alcune domande al magistrato. Proprio due anni fa il segno tangibile di un cambiamento rispetto al passato: una manifestazione di mille persone in cammino silenzioso nel quadrilatero centrale con la marcia «Gli onesti sono di più». E l’impegno per la legalità proseguirà con l’arrivo - che è poi un ritorno - a Lonate in data da definire, di Nando Dalla Chiesa, docente di sociologia della criminalità organizzata alla Statale di Milano - voluto dal comune e dall’associazione antiracket Sos Italia Libera con conferenze all’oratorio maschile e la presentazione del logo «Questa attività è Pizzo Free» come segno di continuità con la prima giornata lonatese della legalità.
Messaggio positivo
Le serate con il procuratore capo Dolci prima e Dalla Chiesa poi vuole essere il segnale di una comunità che alza la testa. In questi ultimi giorni ancora spari e coltellate nella notte e due auto bruciate, non riconducibili alla cosca calabrese secondo quanto emerso dalle indagini, ma che rappresentano fatti da non sottovalutare. Sottolinea il sindaco Nadia Rosa: «Questi appuntamenti con la legalità denotano grande attenzione a un territorio storicamente difficile da gestire, queste serate sono segnali positivi, servono a informare e sapere cosa sia la ‘ndrangheta per contrastarla e combatterla. Mai rivolgersi al mondo ‘ndranghetista, sono soluzioni facili nell’immediato, ma dannose e pericolose nel futuro». Insomma, Rosa scoraggia rapporti con personaggi noti per l’appartenenza alla malavita. «La maggioranza della nostra comunità vuole andare oltre, bisogna fare giustizia e pulizia in un paese ancora complicato».
I processi
Un impegno collettivo per prendere le distanze da un sottobosco ancora ben radicato. Conclude il sindaco: «Dobbiamo cancellare le zone grigie, potenziare i controlli, verificare ogni atto amministrativo». A giorni intanto ripartiranno i processi agli esponenti della ‘ndrina di Vincenzo Rispoli ed Emanuele De Castro, che come è noto si è pentito nel 2019, dopo l’ultimo arresto.
© Riproduzione Riservata