CALCIO SUL LAGO
Ispra, Bargiggia: «Vi racconto il Fenomeno»
Il volto tv del giornalismo sportivo ospite del summer fest della Vecchia Camiceria. Il calcio degli sceicchi, Moratti e Berlusconi, la digitalizzazione
Dribbling, scatti, qualche tackle, un paio di colpi di testa. Ma soprattutto: visione di gioco, dettata dall’esperienza. Così, parafrasando i virtuosismi col pallone, è stata l’analisi di Paolo Bargiggia, volto noto della Tv, per vent’anni giornalista sportivo di punta di Mediaset, sul calcio oggi in Italia e all’estero. Ne ha parlato ieri sera, venerdì 14 luglio, al Summer fest della Vecchia Camiceria, a Ispra, ospite della rassegna che accende i riflettori su argomenti di attualità.
Bargiggia, intervistato da Pasquale Martinoli della Prealpina, si è raccontato e ha raccontato aneddoti, da dietro le quinte, dei personaggi più famosi, o che lo sono stati, del pianeta calcio. Partendo da una riflessione sugli sceicchi che stanno ingaggiando, a suon di milioni, atleti di grido - vedi Benzema -, anche se a fine carriera. Una bolla o durerà questa campagna di investimenti smisurati da parte dei Paesi Arabi? Bargiggia ha fatto un parallelo col fenomeno analogo avvenuto anni fa in Cina. Segnalando una diversità, non da poco: i club del Golfo, sostenuti da una politica di Governo, guardano al pallone come a un possibile business e soprattutto come veicolo per accreditare all’estero un’immagine di quell’area geografica ancora vista con diffidenza per ciò che riguarda le garanzie sui diritti civili. Una bolla, forse, che può però durare...
Bargiggia, usando un linguaggio fresco, apprezzato dal pubblico, ha poi parlato dell’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, «era innanzitutto un grande tifoso», svelando le dinamiche degli incontri nei suoi uffici, o fuori nel porticato sotto, per le interviste. E poi Silvio Berlusconi: «Un innovatore, uomo molto generoso». Raccontando poi la scelta di chiamare Arrigo Sacchi sulla panchina, osservata dagli addetti ai lavori con grande stupore e perplessità. «Ma lui era un innovatore, fu il primo a pensare alla rosa con una doppia squadra».
Le parole più dolci per Ronaldo, il Fenomeno, di cui Bargiggia, che l’ha seguito all’Inter, è rimasto amico: «Un calciatore unico, fragile per certi versi, dalla grande umanità. Lui il migliore».
Infine uno sguardo alla professione del giornalista, cambiata con la digitalizzazione, e presidenti di calcio di un tempo, «erano mecenati», ora soppiantati dai fondi d’investimento, il cui obiettivo «è sì vincere ma soprattutto far crescere il brand». Alla fine della serata, durata un paio d’ore, l’ospite si è fermato a dialogare col pubblico, sganciando qualche anteprima di calciomercato. Summer fest col botto.
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