LA TESTIMONIANZA
I cattivi non stanno da una parte sola
Incontro a Busto Arsizio con l’inviato di guerra Fausto Biloslavo: «Difficile districarsi tra informazione e propaganda»
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La guerra oltre la guerra restituisce storie di uomini e di donne che Fausto Biloslavo racconta nei suoi reportage che martedì sera 21 maggio ha offerto al pubblico dei Molini Marzoli di Busto Arsizio nell’incontro organizzato dal circolo cittadino di Fratelli d’Italia alla presenza del sindaco Emanuele Antonelli, dell’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso, del presidente del circolo locale Alberto Falciglia e del vicepresidente dell’associazione Amici di Almerigo Grilz Gianluca Favro.
LE LETTURE TROPPO SEMPLICISTICHE
È significativa ed emozionante la testimonianza dell’inviato di guerra che ha messo in guardia dalle letture troppo semplicistiche dei conflitti come sta avvenendo sul fronte russo-ucraino o su quello che vede contrapposti Israele e Hamas. “C’è una buona dose di cattivi da una parte e dall’altra. Bisogna raccontare la realtà avendo presente che ci sono diverse sfumature di grigio ed è sempre più difficile, in questo periodo, districarsi tra informazione e propaganda”. Da quarant’anni Biloslavo, come si dice in gergo, tiene la schiena dritta e spiega come spesso ci vengono propinate notizie false, o quanto meno poco verificate, senza che nessuno se ne accorga.
IL MISSILE DI ODESSA
Fa l’esempio del bombardamento di Odessa dove un missile colpì un palazzo non perché i russi l’avessero preso come obiettivo ma perché gli strumenti di difesa ucraina hanno rallentato la corsa del terzo ordigno diretto all’aeroporto che si è fermato sull’edificio causando dolore e morte. Ciò non toglie che la matrice delle responsabilità sia in capo all’aggressore ma è giusto che la realtà venga raccontata in tutte le sue sfaccettature.
LA GUERRA A PEZZI
E come andrà a finire? Biloslavo condivide la tesi di Papa Francesco sulla terza guerra mondiale a pezzi e tutto ciò deriva dalla Caporetto afghana che ha dimostrato la debolezza degli Stati Uniti in cui si va a elezioni tra “un simpatico bandito e lo smemorato di Collegno”. Questo non significa stare dalla parte dei russi. Anzi, “io sto con la libertà”, è il mantra del reporter e non con “regimi dove c’è il partito unico come in Cina o dove l’opposizione è azzerata come in Russia”. Grazie agli occhi di Biloslavo, dunque, si può mettere meglio a fuoco il quadro geopolitico attuale per arrivare alla stessa conclusione alla quale arriva lui ogni volta che torna a casa dopo i lunghi reportage al fronte: “Prendo il treno che mi porta a Trieste e vedo il mare. La sua bellezza mi ricorda quanto siamo fortunati noi che viviamo in pace da ottant’anni”.
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