IL MINISTRO
Giorgetti: la prudenza, il piatto che piange e l’elogio a Bossi
Il ministro dell’Economia a Gavirate: «Il pilota che vince è quello che sa frenare». Su Salvini e Borghi: «Ognuno fa il suo mestiere»
Giancarlo Giorgetti chiude la campagna elettorale del candidato sindaco del centrodestra a Gavirate Simone Foti. Il ministro, però, non può sottrarsi alle domande che riguardano l’esecutivo Meloni e al futuro suo e di un’Italia in cui i conti non (sempre) tornano.
Ministro, qui ormai il piatto piange. È opinione diffusa che ci siano sempre meno soldi.
«Il piatto piange ma chi è chiamato ad avere delle responsabilità deve fare in modo che, in mezzo a tante difficoltà, le cose vadano avanti. È quello che stiamo facendo. Da due anni abbiamo dimostrato di avere la fiducia degli italiani e continueremo con rinnovato impegno il nostro lavoro»..
Lei impersona la prudenza. Passa per essere il freno a mano del governo. Non vuole andare a sbattere come ha di recente dichiarato. Un metodo corretto per il bene del Paese ma quanti, invece, le chiedono di accelerare?
«Assolutamente sì, me lo chiedono, ma il pilota che vince il Gran Premio di Formula 1 è quello che sa accelerare ma soprattutto sa quando deve frenare».
Non a caso lei è figlio di pescatori.
«Ah sì, la prudenza è una virtù cardinale».
Le hanno proposto di andare a Bruxelles, forse per mettere al suo posto qualcuno di manica più larga?
«Smentisco tutto. L’unica alternativa a Roma è Cazzago Brabbia, lago di Varese».
Vero, come dice l’opposizione, che dopo le elezioni saranno lacrime e sangue per tutti?
«No, per chi se lo merita».
Lei rappresenta l’ala moderata del partito, è difficile la convivenza con i Salvini e i Borghi?
«No, ognuno fa il suo mestiere e ognuno risponde a un certo tipo di mondo che ci vuole bene e ci appoggia».
E cosa pensa di Roberto Vannacci?
«Vannacci onestamente non lo conosco, è un candidato indipendente - come noto - non è della Lega».
I rapporti con Bossi come sono?
«Di grande affetto e di grande riconoscenza e soprattutto di grande ammirazione perché, come ho sempre detto, tutto quello che ho imparato dalla politica l’ho imparato da lui».
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