ESTORSIONE
Gallarate, teste di agnello sull’uscio
Vittime due anziani, colpiti per gli investimenti sbagliati del figlio. Due arresti
Anziani, disorientati, spaventati e incapaci di trovare spiegazioni. Una vita specchiata, senza macchia, serena, che negli ultimi mesi somigliava sempre più a un romanzo criminale.
Ieri, mercoledì 12 maggio, la coppia gallaratese bersagliata da messaggi malavitosi ha trovato tutte le risposte che angosciosamente cercava: la polizia, coordinata dal pubblico ministero Rossella Incardona, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Stefano Colombo nei confronti di due soggetti, uno svizzero-italiano che da un po’ si trovava a Gran Canaria e un torinese catturato in Piemonte.
L’accusa è di estorsione nei confronti del figlio dei pensionati, un (sedicente) promotore finanziario che a quanto pare non avrebbe azzeccato l’investimento proposto ai due clienti. Domani gli interrogatori davanti al giudice.
Avvertimenti
Uscire dalla porta di casa e trovarsi la testa decapitata e scuoiata di un agnello è un’esperienza cruda, uno spettacolo macabro, emotivamente sconvolgente. Ai due anziani genitori, nell’arco di un mese, è capitato due volte. La prima venne interpretata come uno scherzo, ancorché di pessimo gusto. Mamma e papà lo raccontarono al figlio e gli chiesero consigli su eventuali segnalazioni da presentare alle forze dell’ordine. «Ma no, non è il caso», rispose. La seconda li allarmò moltissimo, il figlio però cercò di tranquillizzarli ancora.
Accadde un terzo episodio: sul balcone della loro abitazione i pensionati un mattino si ritrovarono una tanica di benzina, sicché si rivolsero al commissariato.
Mezzo milione
Gli investigatori scoprirono che il bersaglio vero era il figlio dei coniugi. Lui però, terrorizzato, non aveva il coraggio di denunciare e anche nel corso delle indagini pare non abbia offerto alcuna collaborazione. Sono stati gli inquirenti a ricostruire la storia delle intimidazioni che l’uomo ricevette da agosto fino alla fine di ottobre. «Se non ci dai 500mila euro uccidiamo i tuoi genitori, aggrediamo tua figlia, la costringiamo a prostituirsi», gli scrivevano gli indagati convinti che l’omertà avrebbe trionfato.
E così facendo erano riusciti a farsi consegnare 100mila euro perché il promotore finanziario avrebbe speso qualsiasi cifra per tutelare la sua famiglia. I due però erano così sfacciati da mandare i video delle loro gesta e così poco intelligenti da non prendere neppure le precauzioni basilari.
Stando a quanto emerso finora l’italo-elvetico dava disposizioni dalle Canarie e il torinese le eseguiva: tanto per fare un esempio, il suo cellulare agganciava la cella di Gallarate in concomitanza con gli episodi narrati poi dalle vittime. Ora dovranno dare spiegazioni al gip.
© Riproduzione Riservata