IL GIORNO DEL DOLORE
Gallarate, l’ultimo saluto a Carù
Oggi, giovedì 20 giugno, i funerali alle 15. Omaggio radiofonico su RMF al re dei dischi
«Conoscevo Paolo Carù sin dai tempi di Radio Varese. La notizia della scomparsa mi ha profondamente addolorato. Ho pensato che il modo migliore per ricordarlo fosse dedicare una puntata di Blues e dintorni alla musica che gli piaceva, proponendo brani di dischi acquistati nel negozio di Gallarate dietro suo consiglio».
Roberto Rossi, varesino, classe 1949, cresciuto a pane e vinile, tra i protagonisti della stagione d’oro dell’emittente delle tre scimmiette, da qualche anno trasmette da Radio Missione Francescana. Questa sera, giovedì 20 giugno, dalle 21.30 alle 22.10, lo farà con una carica emotiva più alta del solito. Perché oggi è il giorno dei funerali a Gallarate (ore 15) nella Basilica di Santa Maria Assunta.
«Naturalmente - spiega - tra un brano e l’altro parlerò di Carù ma senza dilungarmi per evitare toni commemorativi che non mi appartengono e non appartenevamo a lui. Affido il mio saluto a sette pezzi estratti da ellepì di Little Feat, Grateful Dead, Norma Kaukonen, Van Morrison, David Bromberg , Pete Seeger e Allman Brothers Band. E ricordo anche il padre di Paolo. Essendo io innamorato della musica classica, il mio primo incontro fu proprio con lui. Andai per chiedere, un Wagner diretto da Antal Dorati, ritenuto introvabile, da alcuni addirittura inesistente. Bene, il signor Luigi in totale silenzio andò in magazzino e tornò con il disco in mano. Dedicare a Carù il programma mi è sembrato un insufficiente ma doveroso omaggio».
Il varesino di RMF non è l’unico ad attribuire a Paolo il merito di avergli fatto scoprire artisti poi adorati. Se Gene Gnocchi ha confidato alla Prealpina di dovere all’amico gallaratese la gioia di ascoltare Tom Petty, tante le persone che sul nostro FB hanno espresso gratitudine a Carù per avere aperto loro altri orizzonti. Introducendoli al repertorio di John Coltrane, Bob Seger e Sam Cooke, giusto per citarne alcuni. C’è chi scrive di un’enciclopedia musicale vivente che ci ha lasciati.
In rete non mancano gli aneddoti sulle risposte date, per dirla con Omar Pedrini, dal «burbero buono» a chi andava “fuori tema“, nel senso che entrava chiedendo, per esempio, un disco di Laura Pausini o Lady Gaga.
«Qui - chiariva in modo cortese ma fermo - si vende musica, il resto lo trova in altri negozi». Una presa di posizione selettiva che comportava qualche incasso in meno ma anche la creazione di una clientela fedele, orgogliosa di stare «dalla parte giusta».
Certo se poi si osava dire che i Los Lobos sembravano la risposta chicana a Casadei, invocare libertà di opinione, rispetto dei ruoli e la storica amicizia serviva a poco. Meglio attendere il momento buono per riparlare, bene, di Van Morrison. Magari per quella SweetThing con cui Buscadero, per onorare il fondatore della rivista, ha scelto di aprire la Playlist di giugno. Ottima scelta.
Leggi i messaggi di cordoglio.
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