INCONTRO A MILANO
«Europa fortemente manifatturiera»
Confronto di Assolombarda con gli europarlamentari. Tovaglieri (Lega): «Tenere distinte le posizioni ideologiche da quelle industriali»
Due ore intense di incontro, oggi, venerdì 6 settembre, in Assolombarda a Milano tra il presidente della più grande associazione confindustriale italiana, Alessandro Spada, e una dozzina dieuroparlamentari europei lombardi, tra cui la leghista di Busto Isabella Tovaglieri, l’ex sindaco di Milano Letizia Moratti (Forza Italia) e i Dem Cecilia Strada e Giorgio Gori.
«Abbiamo cercato di trasferire quelle che sono le nostre priorità per mantenere un forte tessuto produttivo. Abbiamo detto che per noi l’Europa è il punto centrale di discussione e per noi l’Europa deve essere un’Europa fortemente manifatturiera, anche perché tutelando le nostre industrie, noi tuteliamo l’Italia», ha spiegato Spada.
Secondo Spada, nel dialogo con l’Europa sono tre i temi chiave da mettere sotto i riflettori: materie prime, energia e attrattività dei talenti: «Senza materie prime diventa complicato mettere a terra sia la transizione digitale sia quella ecologica: servono investimenti, pubblici e privati, dell’ordine di 800 miliardi di euro ogni anno fino al 2030 per aumentarne la produzione e l’approvvigionamento, riducendo la dipendenza dagli altri continenti».
Per quanto riguarda l’energia, «è urgente definire un mercato unico europeo e un prezzo competitivo unico. E, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, seguendo il principio cardine della neutralità tecnologica, diventa imprescindibile il nucleare pulito, moderno e sicuro».
Infine, per quanto riguarda le persone, «chiediamo di adottare politiche di attrazione e formazione dei talenti per contrastare la grande difficoltà delle imprese nel trovare competenze».
Parlando del futuro (incerto) dell’automotive: «L’elettrico ci vincolerebbe troppo all’Asia, alla Cina in particolare, e i motori endotermici hanno fatto dei passi da gigante in tutti questi anni. Oggi le ultime macchine che escono con motore endotermico hanno delle prestazioni e livelli di impatto che sono molto bassi. Dando la possibilità di andare avanti, penso ci possa essere anche da questo punto di vista un miglioramento. Per questo dico: la la tecnologia non sia mai fermata dalle leggi».
Sulla stessa lunghezza d’onda Isabella Tovaglieri: «Giustamente si auspica di mantenere distinte le posizioni ideologiche da quelle industriali. Noi ancora oggi ci dobbiamo misurare con un elefante in salotto che è lo stop al 2035 delle auto a combustione interna. La sostenibilità ambientale è un punto cardine, e le industrie virtuose sanno benissimo che è un fattore di competitività, ma deve trovare un punto di caduta con la sostenibilità economica e soprattutto quella sociale dei lavoratori. Bisogna mettere un freno al pregiudizio ideologico dell’ambientalismo spinto e rendersi conto che non esiste una ricetta unica. Esiste invece un mix equilibrato di più fonti energetiche che ci possono aiutare ad essere più indipendenti dal combustibile fossile».
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