LA PROPOSTA
Busto, «un Consiglio comunale in carcere»: l’idea del garante Roncari
Ancora molti problemi per la casa circondariale. Fondamentale, per dare lavoro ai detenuti, don David con La Valle di Ezechiele
«Facciamo un consiglio comunale in carcere. Sarebbe un gesto un po’ provocatorio, ma giusto e onesto. E, secondo me, fattibile». A lanciare la proposta è Pietro Roncari, il garante dei detenuti del carcere di Busto Arsizio, intervenuto in consiglio ieri sera, martedì 26 marzo, per l’audizione sulle attività svolte all’interno della casa circondariale.
Un luogo ancora pieno di problemi, «A cominciare dal sovraffollamento - sottolinea lo stesso Roncari -, tant’è vero che la sentenza Torreggiani è stata originata da una denuncia relativa al nostro carcere (secondo gli ultimi dati del Ministero della Giustizia, via per Cassano ospita 412 detenuti su 240 posti disponibili, ndr). Ma non va dimenticata la cronica carenza di personale - aggiunge Roncari -. Agenti di polizia penitenziaria, educatori, assistenti sociali sono sempre sotto organico, eppure non si risparmiano e svolgono anche i compiti più pesanti».
Il garante ha poi elencato alcuni servizi che potrebbero migliorare la qualità di vita all’interno del carcere, come lo sportello anagrafe e quello delle Poste. Degna di nota è l’apertura di un conto corrente a favore dei detenuti, su cui versare il contributo concesso dall’amministrazione, più altre elargizioni di associazioni e cittadini.
All’audizione in consiglio comunale era presente anche don David Maria Riboldi, cappellano del carcere e instancabile motore dell’associazione “La Valle di Ezechiele”, grazie alla quale molti detenuti hanno trovato lavoro (un fattore di estrema importanza per ridurre il rischio di tornare a commettere reati, la cosiddetta “recidiva”).
Tant’è vero che il sindaco Emanuele Antonelli ha sottolineato: «Lo dico a voce alta: abbiamo dato appalti a “La Valle di Ezechiele” e continueremo a farlo, naturalmente sempre nei limiti della legge. I lavoratori di questa cooperativa ci hanno aiutato a digitalizzare i documenti, un’operazione necessaria per tutti i comuni. Una persona dell’associazione sta lavorando nell’ufficio dell’assessore Cislaghi. Noi facciamo la nostra parte: sarebbe auspicabile che anche gli altri Comuni facessero la loro».
Il lavoro di Pietro Roncari e don David ha ricevuto il sincero apprezzamento bipartisan di tutti gli assessori e consiglieri comunali. Quanto all’idea del garante di svolgere in carcere una seduta del consiglio, nell’immediato non sono arrivate risposte. Vedremo se questo gesto - che certamente avrebbe un notevole significato simbolico - sia destinato a realizzarsi.
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