ELEZIONI
Busto Arsizio: con Farioli rinasce la Dc
L’ex assessore pronto a sfidare Antonelli. Appoggi e attese. Mandato ad aperture verso Italia viva
Una vera e propria ufficialità ancora non c’è ma è praticamente fatta. Forte del sostegno di Forza Italia (o meglio di una sua parte rappresentata però dal senatore Giacomo Caliendo, segretario provinciale del partito), di Popolo della famiglia e di Cambiamo! Con Toti, Gigi Farioli avvia il suo cammino verso la candidatura, pronto ad aprire a Italia Viva.
«Alcuni hanno condiviso la mia analisi, altri come Noi con l’Italia e Idee in comune restano in attesa, sperano in un miracolo, che il centrodestra si riunisca – chiarisce Farioli stesso dopo la riunione di giovedì sera, 15 luglio - Noi proseguiamo con la candidatura, l’annuncio lo faremo presto. Il progetto di una lista separata dal centrodestra prosegue».
Idee in comune e Noi con l’Italia hanno manifestato stima a Farioli, ma hanno preferito attendere. Restano convinti che, se si vuole vincere, occorra restare con il sindaco uscente Emanuele Antonelli. Ma un’apertura rimane: se non ottenessero quanto sperato nella formazione delle liste, allora potrebbero anche pensare a un riavvicinamento a Farioli.
Scegliere, del resto, non è facile. L’ex sindaco, dimessosi da assessore pochi giorni fa, ha sparigliato le carte. La candidatura di Antonelli è forte, non solo per il mandato che sta per concludere, ma perché sostenuta dalla Lega che in città rimane una potenza. I “piccoli” attendono ancora, ma restano contrari alla cosiddetta lista del sindaco. E da soli faticherebbero a costituire diverse liste.
«Qualunque decisione prendano – dice Farioli – per me contano progetto e visione politica, non metto limiti alla possibilità di inserire altre persone in quadra, ma credo sia giusto poi dare la precedenza a chi ci ha messo la faccia».
Qual è il mandato ricevuto giovedì sera? «Cercare più alleanze possibili. Andrò avanti verificando i legami, cercando di mettere insieme moderati e riformisti». E Italia viva? «La incontrerò così come le forze che vogliono riconoscersi in una alternativa alla sinistra. Parlerò anche con Busto al centro. Il mandato è lavorare a una possibile candidatura cercando la più ampia maggioranza possibile, alternativa a Pd, Cinque Stelle, sinistra, che inglobi i civici e sia autonoma dai sovranisti».
Rinascita Democrazia Cristiana è con Farioli? «Ho avuto il primo incontro con l’onorevole Senaldi, responsabile nazionale e titolare del marchio. È entusiasta della posizione assunta e vuole appoggiarla con candidati e simbolo. Ci incontreremo presto». Carlo Senaldi conferma «sostegno e collaborazione».
Sembra proprio che Farioli stia rimettendo insieme le forze che un tempo facevano capo alla vecchia Dc, casa madre di tutti i gruppetti citati e pure di Forza Italia, almeno agli inizi. «Siamo ex Dc – ricorda Senaldi – ma vogliamo rappresentare le necessità dell’elettorato, indipendentemente da collocazioni passate e presenti. Se pensiamo alla città e non ai partiti, allora ci sto».
Per Idee in comune interviene Paolo Genoni: «Stiamo facendo riflessioni, non abbiamo deciso – chiarisce - Era in essere uno schema che doveva prevedere una serie di passaggi, è stato rivoluzionato. Ci interessa portare la nostra presenza di moderati in una coalizione di centrodestra, conta l’atteggiamento, il modo di vedere la politica. Credo sia un plus da portare all’amministrazione. In due anni abbiamo sempre portato avanti il nostro punto di vista trovando una mediazione».
Se in politica ci sono angolature diverse, Idee in comune si propone di smussare gli angoli. E continua a sostenere Antonelli nella fine mandato. «Desideriamo che la nostra presenza venga valorizzata, il sindaco dovrebbe guardare a noi come lista di riferimento, siamo sempre stati leali – dice Genoni - Se ci viene riconosciuto in maniera decisa e formale, questo potrebbe aiutarci a dirimere la questione. Abbiamo stima di Gigi, personaggio straordinario della politica, valutiamo il suo tentativo, poi vedremo: ha espresso opinioni che rispettiamo ma il percorso credo sia ancora lungo».
Insomma, da un lato si attende un riconoscimento, dall’altro si osserva la situazione, considerando il quadro regionale e nazionale.
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