PIOGGIA DI DANNI
Auto da riparare? Se ne riparla nel 2024
Carrozzieri e riparavetri sommersi di richieste. E le assicurazioni...
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«Le ultime macchine danneggiate dalla grandine medio-piccola del 2020 abbiamo finito di sistemarle a gennaio di quest’anno: a trecento ho smesso di contarle. Questa volta le lavorazioni saranno più lunghe e alcune case non sanno nemmeno quando potranno mandarmi i pezzi. Non siamo più in grado di assicurare i tempi per il cambio cristalli: anche per una macchina comune come una Golf, per cui prima ci volevano un paio di giorni, ieri mi hanno detto che bisogna aspettare almeno tre settimane». Si fa sempre più realistico lo spetto del 2024 come anno in cui le auto potrebbero tornare quelle di prima (salvo inconvenienti).
DIMEZZATE LE FERIE
Parla da Tradate il carrozziere Luca Rossato e si sente fortunato: nella sua zona la grandine al momento ha picchiato meno duro che altrove. In carrozzeria hanno dimezzato le ferie di agosto sperando di smaltire così almeno una parte della fila dei veicoli che hanno subito danni limitati. In attesa che arrivino i pezzi per gli altri. Arrivano fino a 16mila euro, in qualche caso, i preventivi che gli automobilisti si sono visti consegnare in questi giorni dalle carrozzerie del Varesotto. La Cna carrozzieri, Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, ha calcolato una media tra i 5mila e i 6mila euro. Per i territori che sono stati particolarmente colpiti dagli ultimi episodi, Lombardia compresa, il presidente nazionale dell’associazione di categoria, Daniele Tarenzi, ha indicato un incremento di oltre il 30 per cento delle operazioni effettuate nell’ultimo mese rispetto agli interventi standard.
ESAURITI I RICAMBI
Un aumento che ha fatto venire meno i pezzi di ricambio. «All’inizio per i vetri inviavo i clienti verso zone non tanto colpite» spiega un carrozziere. Adesso il trucco inizia a non funzionare più. E il problema non sono soltanto i cristalli. «Quando cede il parabrezza la carrozzeria è da buttare». Ancora ancora si può provare a giocare la carta dell’usato se si tratta del cofano. «Ma con il tetto è diverso», mette in guardia un addetto ai lavori. E i tempi si allungano.
RISARCIMENTI INFERIORI
Intanto la Cna lombarda parla del sistema di rilevamento dei danni fatto attraverso rilievi fotografici che rende difficile una stima precisa della spesa e di conseguenza rischierebbe di far pervenire agli automobilisti offerte di risarcimento da parte delle assicurazioni molto inferiori al valore reale del conto da pagare. «Le assicurazioni stanno cercando di trasformare una calamità naturale in una nuova opportunità di speculazione ai danni degli assicurati e delle imprese dell’autoriparazione», la denuncia di Andrea Lopane, presidente di Cna Lombardia Carrozzieri e servizi alla comunità.
STRUMENTI ECCEZIONALI
«Esercitano costanti pressioni sulle imprese di riparazione, costringendole ad anticipare i costi dei ricambi necessari alla prima messa in sicurezza dei veicoli e negano una prima liquidazione, addirittura congelando il sinistro fino al completamento della riparazione». Questo rischierebbe di creare un problema di liquidità alle aziende. «Stiamo facendo da banca e questo non è tollerabile - afferma Lopane - si tratta semplicemente di usare strumenti eccezionali per far fronte a un evento di portata ed intensità eccezionali. Esistono meccanismi simili nei risarcimenti dei danni a persona, per esempio con una liquidazione che può essere suddivisa in acconto e saldo. Le nostre imprese faranno la loro parte per garantire agli utenti e ai cittadini di continuare ad utilizzare le loro automobili in sicurezza. Tuttavia, è essenziale che le imprese di assicurazione agiscano con responsabilità e facciano la loro parte. Per affrontare questa situazione critica in modo responsabile e solidale riteniamo fondamentale che ci sia una collaborazione tra tutti gli attori coinvolti».
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