ARCUMEGGIA
Borgo dipinto da salvare, lotta fra esperti
Bernasconi: affreschi monitorati e in buone condizioni
«Un attacco del tutto infondato». Rossella Bernasconi, restauratrice, progettista e direttrice dei lavori eseguiti in Arcumeggia fra 2011 e 2014 su commissione della Provincia, respinge con fermezza le dichiarazioni che il restauratore milanese Davide Riggiardi, contattato per due recenti sopralluoghi dall’amministrazione comunale di Casalzuigno, ha rilasciato a questo giornale.
Secondo l’esperto, che è docente a Brera ed è stato protagonista di un importante restauro proprio nel Borgo Dipinto, «la situazione ad Arcumeggia è grave», «un luogo così importante è stato dimenticato» e «certi interventi degli anni passati non sono stati effettuati come si doveva». È stato proprio quest’ultimo passaggio ad innescare la polemica? Probabilmente c’è dell’altro. Di sicuro le accuse sono pesanti e la dottoressa Bernasconi, forte di un curriculum professionale “di peso” almeno quanto quello del collega, è di tutt’altro parere.
«Il disappunto sta nel fatto che si danno informazioni assolutamente non veritiere e disinformanti. Si ignora che tutti gli affreschi sono stati recentemente oggetto di un approfondito studio del loro stato di conservazione da parte dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, istituzione di altissimo livello, a cui è seguito un restauro, approvato dalla competente Sovrintendenza, con approfondite indagini scientifiche», dice l’esperta in una nota. In altre parole, l’intervento risale a meno di dieci anni fa e ha riguardato l’intero patrimonio pittorico locale, 34 opere esterne oltre a quelle interne conservate nella Casa del Pittore su cui «la Provincia esegue continui monitoraggi, di cui l’ultimo proprio questa settimana, che confermano il buono stato di conservazione delle opere. Stupisce constatare come la deontologia professionale non abbia suggerito al collega restauratore di prendere informazioni prima di parlare».
Posizione che appare netta e difficile da confutare, sulla quale è probabile che assisteremo a nuovi interventi nei prossimi giorni. I tanti amici del borgo valcuviano, su cui il Comune sta intervenendo con diverse progetti urbanistici, e delle sue bellezze, ma ancor più gli amanti dell’arte non possono che dirsi disorientati: le opere, ad iniziare dalla “Spartizione della polenta” di Innocente Salvini, godono di cattiva salute o no? Al di là della diatriba personale, rimane lo sconcerto nel constatare la presenza di opinioni tanto diverse, diciamo pure opposte, da parte di due autorevoli esperti del settore.
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