L’EVENTO
Varese, un giorno Arcobaleno
Una folla di tremila persone sfila per le vie del centro nel primo Varese pride, giornata dell’orgoglio Lgbt
Qualcuno si chiedeva cosa significasse quella strana concentrazione di forze dell'ordine nelle vie adiacenti il "salotto buono" della città. Qualcuno, quando ha capito, si è allontanato (scelte personali), altri invece si sono avvicinati incuriositi e hanno applaudito quel variopinto e rumoroso mondo che, per un giorno, ha preso possesso di Varese trasformandola in una città arcobaleno. Gli organizzatori speravano di raccogliere un migliaio di persone, in occasione del primo Varese Pride, giornata dell'orgoglio Lgbt che ha richiamato gente da tutta la Lombardia ma anche da regioni vicine.
Alla fine il migliaio di presenti è stato abbondantemente superato (si parla di una cifra tra i 2.500 e i tremila, fonti Questura) quando, pochi minuti dopo le 15, la carovana con carri multicolori, tanta musica e palloncini è partita da piazza Cacciatori delle Alpi per il percorso che, attraverso le vie Dandolo, Cavour, Vittorio Veneto, Magatti e Bernascone si è fermata poi sotto il palco allestito all'angolo con piazza Monte Grappa dove si sono svolti gli interventi. Tanti anche gli eterosessuali, giovani coppie, madri e padri con figli, che si sono unite alla battaglia per i diritti civili di omosessuali, bisex e transgender. Molto soddisfatto Giovanni Boschini, il presidente di Arcigay Varese, fra i "padri" di questa giornata che, a parte il mancato patrocinio da parte di Palazzo Estense, si è giovata di tantissimi attestati di vicinanza e solidarietà, dalla Provincia di Varese e da decine di associazioni e comitati. E di quello del Consolato Usa di Milano, in rappresentanza del quale c'era il viceconsole Rami Shakra, che prima dell'inizio del corteo ha espresso grande orgoglio: "In primis per i passi avanti fatti dalle istituzioni italiane sulla strada della conquisti dei pari diritti per la comunità Lgbt, ma anche per il notevole sostegno che ci è giunto dall'Italia all'indomani dell'orrore avvenuto a Orlando". Partiti e politica "off limits", su richiesta degli organizzatori, per evitare strumentalizzazioni alla vigilia del ballottaggio. Ma qualche esponente della politica cittadina non ha voluto far mancare la propria presenza a titolo personale, come Dino De Simone (già candidato alle primarie del centrosinistra ed ora in attesa dell'esito del ballottaggio) o il candidato sindaco della Sinistra per Varese futura Flavio Pandolfo e il consigliere comunale del Pd Fabrizio Mirabelli. Qualche problema si è registrato solo alla voce viabilità, con minuti di attesa per gli automobilisti nelle vie che incrociavano il corteo, ma alla fine non si sono registrati incidenti e tutto è filato liscio, tra momenti di allegria e riflessioni amare su un mondo che pare sempre meno propenso alla tolleranza e a riconoscere "l'altro". A 360 gradi.
Servizi sulla Prealpina in edicola domenica 19 giugno
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