ANZIANI
Una casa su misura
Tra i traguardi primari della moderna geriatria figurano l’autosufficienza e la qualità di vita degli anziani. Sono molti gli interventi che si propongono di difendere e di migliorare queste due condizioni. Ci si preoccupa degli anziani in senso globale, sia dal punto di vista sanitario che economico-sociale, ma la globalità dell’operazione non sarebbe completa se non si tenesse conto anche dell’ambiente, in particolar modo della casa dove l’anziano vive gran parte della sua giornata.
Delle diverse situazioni di disagio a cui si va incontro con l’avanzare degli anni, per un calo inevitabile dell’efficienza psico-fisica, le più rilevanti sono quelle legate alle normali attività quotidiane, come lavarsi, vestirsi, cucinare e molto altro. Non potendo compiere come una volta questi atti abitudinari si determina un limite notevole nell’individuo anziano, ancora più «sentito» dell’impossibilità di uscire per la spesa o per fare una passeggiata. Di conseguenza, tali impedimenti diventano spesso motivo di ansia e di depressione: ansia perché la loro esecuzione crea paure (di cadere, di scottarsi, di star male, per esempio) e depressione perché l’anziano non vuole, fin quando è possibile, dipendere dagli altri.
Attualmente quanti sono, in Italia, gli anziani non autosufficienti? Un’indagine svolta per conto del ministero della Salute ha registrato che il 18 per cento degli ultrasettantenni non è in grado di fare il bagno in maniera autonoma; il 6,5 per cento di vestirsi e spogliarsi da soli; il 4,5 per cento di usare la toilette; il 4,2 per cento di coricarsi e alzarsi dal letto; l’1,8 per cento di mangiare per proprio conto. E con l’aumento della vita media, queste percentuali, che già rappresentano migliaia di individui inabili, sono destinate ad aumentare. Quali le soluzioni possibili? Migliorare la performance psico-fisica degli ultrasettantenni, intervenendo anche sull’ambiente, in particolare quello domestico, con una casa «intelligente», dove è più facile affrontare tutta una serie di piccole necessità, ma soprattutto priva di fattori di rischio (scale, tappeti, spigoli, apparecchi per il riscaldamento insicuri, impianti difettosi del gas, elettrici ed idraulici).
In Italia, per la soluzione di questi problemi, siamo ancora agli inizi, mentre nei Paesi anglosassoni si sta affermando una nuova scienza, chiamata «domotica», che studia la casa a misura d’uomo, utilizzando i vantaggi offerti dalla robotica.
In particolare, nella casa dell’anziano è previsto un sistema elettronico in grado di comandare a distanza tutte le operazioni domestiche. Dal salotto e dalla camera da letto si potrà controllare su uno schermo se i rubinetti del gas e dell’acqua sono chiusi o aperti, in definitiva dei veri e propri salvavita «televisivi». Le abitazioni saranno dotate di congegni luminosi e acustici che segnalano, in tutte le stanze, le telefonate in arrivo, ma anche degli input che ricordano i tempi di assunzione dei farmaci.
Per gli anziani destinati a vivere in casa da soli, gli ultimi ritrovati della tecnologia offrono molto di più del normale telesoccorso. Il videotelefono, ad esempio, applicato alla televisione, consentirà di colloquiare con un parente o con un amico e di vederlo su uno schermo, come se fosse presente in casa. Si tratta indubbiamente di soluzioni d’avanguardia, non ancora alla portata di tutti, ma ciò che ci separa da vantaggi del genere è soltanto un tempo gestionale, poiché sul piano economico questi apparecchi sono senz’altro meno cari di un’assistenza infermieristica diretta e continua.
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