IL PROGETTO
Un hotel galleggiante sul Ceresio
Il sindaco di Porto Ceresio: «Prima struttura del genere in Italia. Diventerà Ufficio Turistico»
«Dopo anni di dura crisi, guardiamo al futuro con grande ottimismo».
Il sindaco di Porto Ceresio, Jenny Santi, ha sulla scrivania la delibera con cui la Regione finanzia alcuni progetti di rilancio turistico e commerciale per il suo paese e più in generale per tutti i Comuni rivieraschi. Accanto al provvedimento, c’è il disegno di una struttura innovativa, a impatto zero, che verrà realizzata nel giro di un mese e quindi adagiata sul lago: il suo nome è “Botel” e servirà, in una prima fase, da ufficio del turismo, mentre più avanti dovrebbe diventare il primo hotel galleggiante sul Ceresio.
Anche questo progetto si inserisce nel piano delle opere e delle iniziative legato ai finanziamenti regionali. «Capitano al momento giusto: siamo vicini al ripristino del servizio ferroviario, con l’Arcisate-Stabio, e alla possibilità, di cui abbiamo discusso di recente con il Servizio navigazione del lago di Lugano, di avere con il nuovo anno più battelli».
Dovrebbero insomma approdare più turisti e visitatori. L’occasione è ghiotta dopo anni bui.
«E non vogliamo farcela sfuggire» assicura il primo cittadino. Come presentarsi al meglio?
Qui entra in gioco il pacchetto di progetti approvato dalla Regione nell’ambito dei bandi Asset (accordo per lo sviluppo dei territori montani e di lago).
Si parte dai contributi che il Comune potrà elargire a commercianti e imprenditori per aprire nuovi negozi e attività artigianali o per tenere in vita gli esistenti (rinnovandoli, ampliandoli).
«Abbiamo assistito a troppe saracinesche che si sono abbassate: speriamo di poter invertire il trend».
C’è poi, nel piano allargato di rilancio del turismo e dell’economia locale, tutta una serie di investimenti in fatto di marketing, tra cui un nuovo logo che identifichi la zona, un’applicazione per smartphone e un canale Youtube dedicati al Ceresio. L’elenco è lungo.
E poi il Botel: una “casa” ecosostenibile e autosufficiente per quanto riguarda energia elettrica e riscaldamento, che entro la fine dell’anno debutterà in acqua, agganciata al lungolago: sarà il punto di riferimento per i turisti.
«È la prima di questo genere in Italia per caratteristiche strutturali e servizi offerti, contiamo che anche questo aspetto di attrazione inedita serva a richiamare visitatori».
E ancora: investimenti per far crescere il mercato ambulante che si svolge una volta alla settimana, il martedì, in via Matteotti. È una forma di commercio che gli svizzeri apprezzano.
«Puntiamo all’incremento di operatori. Se avremo adeguati riscontri, sposteremo poi il mercato su un’altra area, più grande, che abbiamo già individuato» rivela il sindaco. Che punta anche a raddoppiare gli appuntamenti con le bancarelle: «Stiamo pensando di inserire un mercato degli artigiani, uno di prodotti a chilometro zero e una esposizione degli antichi mestieri. Siamo convinti che possano attirare tanta gente».
Un investimento analogo è previsto anche a Lavena Ponte Tresa. Ma c’è di più: seguendo la scia del turismo green, decollano le piste ciclabili tra Porto Ceresio, Cuasso e Bisuschio (progettazione già avviata) e a cavallo del confine, da Porto a Brusino Arsizio (progetto da elaborare).
C’è tanta carne al fuoco insomma. Tutta insieme.
«Inutile nascondere - spiega il sindaco Jenny Santi - che questa è una zona depressa, o almeno così negli ultimi anni. Esistono le potenzialità per risollevarci, ora dobbiamo assecondarle».
La struttura Botel ha avuto il via libera sia dall’Autorità di bacino, sia dalla Provincia.
«Se poi diventerà hotel, ne saremo felici. Qui abbiamo solo un albergo, un bed and breakfast funzionante e un altro in fase di costruzione. È un’offerta un po’ ridotta per una realtà che punta a fare un salto di qualità».
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