LA DENUNCIA
"Trattati come un peso"
La storia di Barbara, una donna di Olgiate costretta sulla sedia a rotelle dopo un grave incidente: dagli aerei ai parcheggi, è una costante "corsa a ostacoli"
«Sono menefreghisti, insensibili, egoisti». Usa toni durissimi, Barbara Colombo, 49enne sulla sedia a rotelle, per criticare i cattivi comportamenti della gente verso i disabili. «Per le compagnie aeree i disabili sono i primi sacrificabili in caso di incidente - sbotta l’olgiatese - Devono infatti stare sempre accanto al finestrino, fra gli ultimi a uscire e quindi i primi a morire». Lo ha verificato lo scorso 12 luglio, quando è ritornata a casa da Brindisi con un volo di linea: «Quel giorno il personale di bordo mi ha riferito che, da regolamento, chi ha problemi di deambulazione deve sedere sempre accanto al finestrino e lontano dalle uscite di sicurezza - spiega Barbara - Hanno quindi rifiutato di farmi accomodare in un posto vicino al corridoio. Piuttosto mi hanno piazzato in un posto centrale, ma solo perché mia madre (anche lei disabile) occupava già quello vicino al finestrino)». La conclusione? «Data l’insistenza delle hostess, ho capito che i portatori di handicap sono visti come un ostacolo alla salvezza degli altri passeggeri: per questo devono stare lontani dalle uscite di sicurezza e non vicini al corridoio. In pratica, in caso di disastro aereo, sono gli ultimi ad avere chance di salvarsi».
Prosegue Barbara, investita da un tir nel 2006 e da allora costretta su una carrozzella. «In Valle Olona ho riscontrato una totale indifferenza verso la mia categoria» lamenta. Qualche esempio? Qualche giorno fa si trovava nel parcheggio del McDonald’s di Castellanza, in attesa che la figlia arrivasse con qualcosa da bere, quando ha visto diverse persone parcheggiare nei posti dei disabili come se nulla fosse. «Come se non bastasse - aggiunge - ho contato cinque macchine parcheggiate nei posti auto a noi riservati. Lo hanno fatto infischiandosene, pur di lasciare la macchina più vicina agli ingressi». Si è comportata allo stesso modo una donna cui la figlia di Barbara ha lanciato un’occhiata fulminante: seppure si fosse accorta della disabilità della madre, è uscita dall’auto ed è entrata nell’ipermercato. Scena anche peggiore all’Esselunga di Olgiate, dov’è abitudine dei clienti occupare gli spazi a lato dei posti per disabili: l’olgiatese, per entrare nella sua auto, ha dovuto aspettare che il trasgressore arrivasse con le borse della spesa, le caricasse in macchina e se ne andasse senza neppure scusarsi.
Inviata una lettera di protesta a un’associazione di tutela dei portatori di handicap, Barbara giunge alla conclusione che «c’è una mancanza di solidarietà notevole. Addirittura da parte degli enti pubblici: a Varese sono stata multata per avere parcheggiato nei posti a pagamento, pur avendo esposto il talloncino dei disabili, perché quelli con le strisce gialle erano tutti occupati. Mi hanno detto che il Comune non ha esentato la mia categoria dal pagare».
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