IL CASO
Soldi del Molina: nuove accuse
Il commissario sentito a porte chiuse in Regione. Verifiche su un milione e mezzo di euro
Va con i piedi di piombo, Carmine Pallino, commissario della Fondazione Molina.
La commissione Sanità del Pirellone raccoglie dati e fatti attorno ai conti dell’istituto che gestisce la casa di riposo di viale Borri. Caso che tiene banco da mesi, tra coni d’ombra, verità e mezze verità. Sullo sfondo ci sono appartenenze politiche sfociate in una sorta di faida post elettorale. Pallino dirige il gioco dalla fine di novembre, in sostituzione del presidente Christian Campiotti e del consiglio di amministrazione. L’ha nominato l’Ats varesina (l’ex Asl) su delega della Regione Lombardia. Il suo compito: fare luce su presunte irregolarità del recente passato, prestiti accordati a un’emittente televisiva locale, scelte gestionali discutibili. Reati? Chi può dirlo?
Pallino si chiama fuori da eventuali grane: è stato diffidato dall’avvocato di Campiotti, Pietro Romano, a diffondere notizie forvianti, foriere di equivoci e al limite della diffamazione, secondo il legale. Le carte da bollo sono pronte a cantare, anzi, a quanto pare hanno già cantato in un paio di casi.
Così, ieri al Pirellone, Pallino chiede che la seduta della Commissione, riunita per ascoltare i risultati delle sue verifiche in viale Borri, sia vietata al pubblico. Fuori gli estranei e, soprattutto, i giornalisti. Ma i muri hanno orecchie: terminato l’incontro sono i commissari e i consiglieri regionali varesini interessati alla vicenda a spifferare i contenuti della relazione presentata in aula.
Tutto vero? Vale la “relata refero”, non si può derogare al doppio dovere della cronaca e della trasparenza: la Fondazione Molina è una onlus privata che risponde alla Regione, cioè a un ente pubblico che versa fior di contributi. E allora, che cosa sarebbe accaduto negli ultimi mesi? Gli investimenti, se così possiamo definirli, ammonterebbero a poco meno di 1 milione e mezzo di euro. Cinquecentomila prestati alla società Rete 55 Evolution, un prestito obbligazionario convertibile, cioè, se i beneficiari non riuscissero a rimborsare la somma il Molina diventerebbe azionista della società. Lo può fare una onlus? Prima domanda, primo dubbio, prima verifica.
Altro denaro sarebbe andato a una immobiliare varesina, sede nella centrale via Veratti, alla quale pare siano stati prestati altri 500mila euro, circa. A quale titolo, non si capisce.
Di più: il presidente Campiotti si sarebbe intestato una polizza assicurativa sulla vita per circa mezzo milione di euro. Beneficiario il Molina, ci mancherebbe. Possibile? Evidentemente, salvo prove contrarie, è stato possibile. Tutto questo denaro, secondo le indiscrezioni riferite ieri, genererebbe un utile inferiore di un punto e mezzo rispetto a un normale investimento con una banca.
Carmine Pallino sta verificando anche le modifiche allo statuto per la parte che riguarda il presidente, trasformato in soggetto operativo, cioè con compiti gestionali diretti. Una correzione alle vecchie regole intervenuta dopo che il direttore generale, Andrea Segrini, è stato messo in libertà. Sembra per la “modica” cifra di 613mila euro: metà come indennizzo, metà per il pagamento delle ferie arretrate. Sotto la lente di ingrandimento anche i contratti pubblicitari sottoscritti da Campiotti e, attenzione, le spese per consulenze legali stragiudiziarie. Altre decine di migliaia di euro spesi o, meglio, che sarebbero stati spesi. Di nuovo la domanda: tutto regolare? La risposta non c’è. Carmine Pallino si è riservato ulteriori approfondimenti alle «tante criticità emerse», prospettando il ricorso alla magistratura se dovesse rilevare eventuali irregolarità. Con un’ultima chicca, se mai trovasse conferma: il Molina avrebbe commissionato nei mesi scorsi la redazione del nuovo codice etico. Costo: 8mila euro a favore di Rete 55, che ha (avrebbe) scritto il codice. «Rapporto privilegiato con l’emittente di Gornate Olona, qualcuno deve spiegarci la ratio» avvertono in molti a Palazzo Pirelli. Come se fosse un mistero ciò che tutti sanno: Campiotti è un esponente di primo piano del gruppo civico che ha espresso il presidente del Consiglio comunale di Varese, Stefano Malerba, a sua volta politicamente contiguo a Lorenzo Airoldi, dominus di Rete 55.
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