L’INCHIESTA
Altri tre bambini maltrattati
A ottobre il processo alla maestra della scuola materna comunale

Altre tre vittime di maltrattamenti chiedono giustizia: si allarga il caso che ha investito la scuola materna comunale.
Ieri mattina, martedì 19 giugno, in udienza preliminare altri tre bambini si sono aggiunti ai cinque che denunciarono le vessazioni della maestra.
Per questo il processo è stato rinviato a ottobre, per far sì che le nuove accuse possano confluire nello stesso fascicolo.
«Così le vicende si potranno valutare in modo più unitaria», ha commentato l’avvocato Paolo Rivolta del foro di Monza, difensore delle famiglie delle parti offese.
L’indagine era stata condotta dal pubblico ministero Maria Cardellicchio, oggi pubblico ministero a Milano, sulla base delle segnalazioni ricevute dai carabinieri a marzo del 2016.
Al termine delle verifiche, il magistrato aveva deciso di chiedere l’archiviazione perché «pur rilevando l’inidoneità dei metodi pedagogici utilizzati dall’insegnante, non assurgono a comportamenti penalmente rilevanti».
L’avvocato Rivolta fece opposizione e il gip gli dette ragione.
Nella sua ordinanza il giudice aveva descritto la condotta della maestra «aggressiva, integrante gli estremi di una violenza psicologica, per travalicare in alcuni episodi di violenza fisica».
Un pediatra interpellato dai genitori di uno dei bambini, che da settimane aveva una tosse inspiegabile, affermò agli inquirenti che «sia la tosse che i tic motori del bambino non erano di natura organica, bensì derivavano da un disagio psicologico che il minore stava affrontando».
A quanto emerge dalle carte, una neuropsichiatra infantile dell’Azienda Sanitaria Territoriale della Valle Olona, raccolte le segnalazioni di due delle famiglie coinvolte, dopo aver ascoltato i bambini, aveva già iniziato a preparare una relazione per presunti maltrattamenti.
Insomma, quelli dei bimbi non erano certo capricci.
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