IL FURTO
Rubata barca della Canottieri Gavirate
La barca era stata comprata per Federica Cesarini, una delle stelle del canottaggio italiano, in partenza per la tappa austriaca della Coppa del mondo, da domani a Linz. Ma al momento di riportare il Singolo in sede, dopo i Campionati italiani Coop 2018 dello scorso weekend alla Schiranna, domenica sera i responsabili della Canottieri Gavirate si sono accorti che l’imbarcazione era sparita. E così dopo un frenetico, ma infruttuoso, giro di telefonate con gli altri allenatori, per verificare che nessuno avesse erroneamente caricato sul proprio carrello la barca gaviratese, al presidente della società Giorgio Ongania non è rimasto che presentare denuncia per furto ai carabinieri.
La notizia è diventata di dominio pubblico ieri, dopo che sul sito della Federazione Italiana Canottaggio è comparso l’appello firmato dal capo ufficio Area Comunicazione, Claudio Tranquilli: «Riportiamo alla Canottieri Gavirate il suo Singolo!». Un colpo da almeno sei-settemila euro, questo il prezzo della barca, con aliante in alluminio e due remi. Nessuno - né Ongania, né Tranquilli - lo dice espressamente, ma tra le righe si lascia intendere che la soluzione del giallo sia da cercare nel mondo del canottaggio. Lo stesso Tranquilli fa notare che domenica scorsa a Varese, «immerso tra le persone presenti per assistere alle gare e tra gli addetti ai lavori», ha «intuito che erano stati “smarriti” dei cavalletti per le barche e dei carrelli scorrevoli, tutti oggetti facilmente “asportabili”, seppur erroneamente, si spera». Ma dal “parco barche” della Canottieri Gavirate si è volatilizzato addirittura un Singolo Filippi pesi leggeri. «Ora mi chiedo - continua Tranquilli - come si fa a smarrirlo senza trovarne traccia? Come può accadere nel mondo del canottaggio dove, a memoria personale, non è mai "sparita" una barca completa di tutto? Come non ritrovare un oggetto così voluminoso e, francamente, difficile da occultare?».
La speranza è che «gli eventuali colpevoli vengano scoperti e puniti severamente». Ma, si chiede, «come farà l'eventuale "nuovo proprietario" a insegnare a un giovane a remare su una barca "illecitamente" di proprietà?». Infine l’appello: «Utilizzando le dovute cautele, chiedo al mondo del canottaggio di contribuire alla ricerca del bene "smarrito" o "sottratto"». Poco conta che venga rintracciato nel Varesotto o in un’altra parte del Paese: «L'importante è ritrovarlo».
m.m.
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