IL CASO
Protesta del riso 2
Profughi pakistani e africani escono dalla cascina Regusella e chiedono migliori condizioni di vitto e ospitalità. Poi il rientro all’arrivo dei carabinieri

Protesta del riso 2. A quasi otto mesi dal precedente episodio, andato in scena a settembre 2015, ancora tensioni tra gli ospiti della cascina Regusella di Uboldo, dove dalla scorsa estate si trovano alcune decine di richiedenti asilo, in maggioranza pakistani ma anche senegalesi e nigeriani.
Nella tarda mattinata di lunedì 2 maggio i profughi sono usciti dalla struttura e si sono addentrati nelle strade adiacenti, per lo più costeggiate da zone boscose. Una protesta, come si è appreso poi tramite i carabinieri, causata ancora una volta dal cibo, a detta degli ospiti di bassissima qualità e indigesto. Ma anche la scomodità della struttura. Insomma, più o meno le stesse richieste espresse a settembre, con in più il coinvolgimento degli africani, che in quell’occasione erano invece rimasti all’interno. Protesta, però, che stavolta non si è protratta a lungo: non più di mezz’ora, fino all’arrivo dei carabinieri. A quel punto i migranti sono rientrati e della situazione si sono occupati i militari, che hanno ascoltato i responsabili del centro di accoglienza.
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