IL CASO
«Prestito a Rete55? Il Molina chiarisca»
Cattaneo chiede spiegazioni. Campiotti: «Lavoriamo con onestà»
È passata quasi una settimana dal ballottaggio che ha provocato un terremoto a Palazzo Estense, passato dal centrodestra al centrosinistra, ma il clima politico resta infuocato. E sul piatto finisce pure la Fondazione Molina. Dopo l’ex candidato sindaco Andrea Badoglio e il segretario cittadino di Forza Italia Roberto Leonardi, ora è il presidente del Consiglio regionale e uomo di punta dell’Ncd Raffaele Cattaneo a chiedere chiarimenti in merito a voci su alcuni aspetti della gestione finanziaria dell’istituto di viale Borri. «Si tratta di aspetti che hanno potuto vedere tutti, ossia di un sorprendente incremento della pubblicità della Fondazione Molina nel periodo elettorale su alcuni media – afferma Cattaneo -. Io, come altri, mi sono domandato le ragioni e l’opportunità, in un momento delicato come quello precedente le elezioni, in cui guarda caso il presidente della Fondazione Molina era uno dei principali sostenitori della Lega Civica (Christian Campiotti, ndr) che da quegli stessi organi di stampa era ampiamente sostenuta. Quindi, siccome la Fondazione Molina è una realtà che si regge sulla solidarietà dei varesini, sul loro cuore e sui soldi che hanno messo a disposizione per garantire una decorosa qualità di vita agli anziani, credo sia lecito farsi domande sull’uso di queste risorse».
Ebbene, come sarebbero state impiegate? «Sempre stando a queste voci – prosegue Cattaneo - nel periodo a ridosso dell’imminente campagna elettorale la Fondazione Molina avrebbe sottoscritto un prestito obbligazionario della società che sta dietro l’editore di Rete55, ossia l’emittente che, come tutti hanno potuto vedere, è stata il principale sponsor della Lega Civica e il cui amministratore delegato è Lorenzo Airoldi, il quale ha pubblicamente dichiarato di essere stato lo stratega della comunicazione di Stefano Malerba (ex candidato sindaco della Lega Civica, ndr). Chi ha vissuto la campagna elettorale può a buon diritto definirlo anche qualcosa di più dello stratega della comunicazione: forse maliziosamente si potrebbe parlare del burattinaio di questa operazione. Dunque è lecito domandarsi se tutto l’impegno anche economico profuso dalla Lega Civica nella campagna elettorale abbia qualcosa a che fare con queste operazioni». Un presunto prestito che «stando alle voci – rimarca il presidente del Consiglio regionale - sarebbe di parecchie centinaia di migliaia di euro ma, lo ripeto ancora una volta, riferisco di indiscrezioni e voci che circolano. Io non ho elementi per poter verificare. Chi ha tutto l’interesse a portare in piena trasparenza quello che è accaduto, sono prima di tutti gli amministratori della Fondazione Molina e i diretti interessati che sarebbero coinvolti in questa presunta vicenda. Se le voci fossero infondate, sarei il primo a rallegrarmi di una chiara smentita».
Interpellato in merito alla vicenda, Campiotti afferma di non voler commentare ma ribadisce con forza la bontà del suo operato: «Sto lavorando seriamente e in maniera onesta nell’interesse della Fondazione, tutti i giorni, dieci ore al giorno. Se c’è qualcuno che ritiene che ci sia stato qualche comportamento scorretto, lo dica e se ne assumerà le responsabilità», per poi tirare una stoccata politica a chi lo ha chiamato in causa: «Comprendo che in questo momento si verifichino polemiche perché ci sono appena state le elezioni, con degli sconfitti e dei vincitori, e quindi è nell’ordine delle cose».
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