IL CASO
Pass valido, utente multato
Contrassegno disabili in scadenza nel 2016, ma per un disguido non è stato sostituito con il nuovo modello europeo plastificato e filigranato. Risultato? Sanzione e via due punti patente

La legge non ammette ignoranza? Con oltre ventiquattromila dispositivi di legge a dare forma al corpus iuris italiano, forse sarebbe il caso di aggiornare, se non l’intero detto, almeno il suo utilizzo in determinati frangenti.
Siamo a Varese, una sera di venerdì: traffico intenso nei dintorni di piazza Monte Grappa.
L’accompagnatore di una donna affetta da una grave malattia e perciò invalida anche per il codice della strada, lascia la propria auto in un posteggio riservato ai disabili. Espone il contrassegno e accompagna la donna in un locale.
Al ritorno, trova una multa di 58 euro e l’annuncio che alla sua patente saranno decurtati due punti. Perché?
«Perché - spiega il malcapitato - stando a un inflessibile centralinista della polizia locale varesina, la legge non ammette ignoranza e dunque la signora non poteva non sapere che il suo contrassegno per invalidi, benché in scadenza nel settembre del 2016, per l’Unione europea non vale più da due mesi».
Come?
«Già - la replica -. Dopo dieci anni di ritardi, l’Italia s’è uniformata a una direttiva e nei mesi scorsi i Comuni hanno cambiato i contrassegni per gli invalidi, annullando di conseguenza quelli vecchi, color rosso, con altri plastificati e filigranati».
Colpa della signora, allora? Macché.
«Ricevuta la sanzione di venerdì sera, il sabato mattina - racconta Giorgio Caporale - ci siamo rivolti alla polizia locale di Varese, parlando col centralinista inflessibile e quindi a quella di Gemonio, paese in cui abita la donna sanzionata. La quale, chiusa in lacrime la comunicazione col vigile varesino, ha preferito pagare la sanzione subito, anziché ritrovarsi in un ginepraio di ricorsi. Il che è già complicato per i cosiddetti normodotati, figuriamoci per una persona con difficoltà a deambulare. Con la ricevuta postale in mano - prosegue Caporale - la signora è stata accompagnata in Comune e ha chiesto lumi. Scoprendo che per un errore amministrativo, il suo pass non era stato sostituito. Ciò che è poi avvenuto in neppure ventiquattr’ore».
La disavventura è però costata alla signora 58 euro e al suo accompagnatore anche due punti di patente in meno. Oltre alla ramanzina sull’ignoranza.
«La classica beffa oltre al danno - conclude Caporale - con una considerazione in più da cittadino: a parte il fatto che il legislatore italiano e gli enti pubblici hanno impiegato dieci anni a mettersi in pari coi pass europei, è evidente a tutti che chi controlla la regolarità dei parcheggi fa un mestiere ingrato anche quando non sbaglia. Però valutare che l’esposizione di un pass per invalidi che sarebbe scaduto tra quasi un anno è un’infrazione da contravvenzione che non merita approfondimenti, fa pensare che se la legge non ammette ignoranza, tanto meno lo ammettono i rapporti umani. Un pass per disabili - conclude Caporale - viene concesso a chi vive un disagio enorme e l’applicazione di una legge senza rispettare l’umanità delle persone può essere sacrosanta per chi si sente paladino dei codici e anche dei conti comunali. Ma, se non è superficiale, a mio avviso è disumana».
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