LA QUERELLE
«Molina, avanti fino in fondo»
Mirabelli: «L’avevo detto». Crugnola: il municipio segua l’indagine con un suo esperto»
È l’argomento più caldo degli ultimi sette mesi della vita cittadina eppure, pur coinvolgendo in pieno anche i partiti politici, non ha avuto ripercussioni sostanziali.
La telenovela Molina che giovedì 3 febbraio ha svelato ulteriori dettagli, rappresenta comunque una delle spine nel fianco del centrosinistra, soprattutto perché, quando finirà il mandato del commissario Carmine Pallino, sarà l’attuale maggioranza a dover indicare chi dovrà riportare la barra a dritta dell’istituto. E difficilmente tutto sarà come prima.
«Con una mozione - commenta Fabrizio Mirabelli, consigliere comunale di lungo corso del Partito democratico - firmata da venti consiglieri, abbiamo invitato Christian Campiotti a parlare a Palazzo Estense della sua gestione. Lui non ha accettato e poi si è innescato tutto il meccanismo che ci ha portato a oggi. Quanto emerso è grave e credo che non si sia mai registrato in 120 anni di storia del Molina, un patrimonio di tutta la città, che deve essere una casa di vetro. Serve perciò assoluta trasparenza e chiarezza su questi anni, poiché si tratta di una fondazione a controllo pubblico che ogni anno riceve 9 milioni di euro dalla Regione e le cui nomine arrivano dal municipio. Non voglio dire “l’avevo detto”, perché mi auguravo che la situazione fosse diversa, però chiaramente sono preoccupato, perché stanno emergendo vari prestiti fatti a soggetti privati. Un ente come il Molina può legalmente farlo? Ciò aprirebbe anche una partita su tutte le altre strutture simili in Lombardia».
Per Valerio Crugnola, capogruppo di Varese 2.0, «il commissario deve andare avanti in questo lavoro di ricognizione ma, allo stesso tempo, servirà un severo revisore che potrebbe essere nominato da Palazzo Estense, visto che in questo momento Campiotti è sospeso dai suoi poteri. Comunque il municipio dovrebbe poter entrare con un controllore, esperto di investimenti e di bilanci, di sua fiducia che affianchi il lavoro di indagine. Ad ogni modo il Molina ha delle basi solide e non credo che 2 milioni di investimenti sbagliati possano mettere a repentaglio l’intera struttura. Se c’è una perdita, va capito a quanto ammonta e, secondo quanto emerso finora, non dovrebbe inficiare il patrimonio».
Getta invece acqua sul fuoco Luca Paris: «Per quanto riguarda il Pd - afferma il segretario cittadino - vale quello che abbiamo sempre detto: e cioè che la questione Molina è una situazione nata e sviluppata tutta internamente al centrodestra e la nuova amministrazione non ha alcuna responsabilità. Vedremo gli sviluppi. Rispetto alle notizie di stampa, trattandosi di vicende interne a una fondazione ed essendo uscite in una riunione di una commissione d’indagine svolta a porte chiuse, non è il caso di commentare, in quanto si tratta ancora di notizie sulle quali ufficialmente non si sa nulla. Ci auguriamo che il commissario si dia da fare per garantire la buona gestione della fondazione nell’interesse dei cittadini e allo stesso tempo, ventiliamo che sia ristabilita al più presto l’ordinaria amministrazione».
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