Mafia
Mafia tra Palermo e Udine: sequestrati beni ai boss Graziano
Sigilli a immobili, società, auto e una imbarcazione

Palermo, 19 mag. (askanews) - La Guardia di finanza ha sequestrato beni nelle provincie di Palermo e Udine, nei confronti di alcuni eredi dei boss mafiosi Giovanni e Domenico Graziano. Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Palermo, Sezione misure di prevenzione, giunge al termine del procedimento di prevenzione, avviato dalla sezione specializzata della Procura di Palermo, diretta dal procuratore Francesco Lo Voi.
Il sequestro ha riguardato 81 beni immobili, quattro società, un autoveicolo e un'imbarcazione e colpisce Camillo, Massimiliano e Roberto Graziano, nipoti del capomafia Vincenzo, attualmente detenuto in regime di 41 bis.
Secondo gli inquirenti, l'espansione imprenditoriale dei Graziano sarebbe avvenuta grazie al sostegno e alla protezione delle famiglie mafiose dei Madonia e dei Galatolo, alleate storiche dei corleonesi di Totò Riina.
Il sequestro riguarda in primo luogo Domenico Graziano, deceduto nel 2013, e contro il quale sono state numerose le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, da Gaspare Mutolo, a Salvatore Cucuzza, a Giovanna e Vito Galatolo. Graziano, prima di morire, si era trasferito a Udine dove ha reinvestito i guadagni illeciti accumulati. Il figlio Camillo è stato coinvolto nella maxi inchiesta "Apocalisse", sui clan palermitani. Anche l'altro figlio, Massimiliano, ritenuto socialmente pericoloso, sarebbe direttamente coinvolto negli affari illeciti di famiglia. Il sequestro ha riguardato anche Roberto Graziano, figlio di Giovanni, recentemente condannato a 9 anni e 4 mesi per associazione mafiosa, estorsione e concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso. Imponeva le slot machines agli esercizi commerciali, chiedendo anche il pagamento del pizzo per ogni macchina istallata.
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