«SOTTO ACCUSA»
La mappa dei tombini intasati
Sono circa dodicimila sul territorio comunale, ma in un anno solo un quarto di questi può essere ripulito. L’appello di Civati: «Segnalateci le situazioni più critiche»
Ogni volta che le strade si trasformano in torrenti in piena a causa della pioggia, sul banco degli imputati finiscono loro: i tombini intasati. Le segnalazioni giungono da vari punti della città: l’ultima in ordine di tempo da Casbeno, all’incrocio tra via Gorini e via Trentini, dove il chiusino è completamente pieno di terra, sassi e foglie. In quelle condizioni, è impossibile che possa svolgere la benché minima funzione di raccolta dell’acqua piovana, e quindi la “corrente” deve per forza incanalarsi altrove.
A fare il punto sulla situazione è l’assessore comunale ai Lavori pubblici Andrea Civati, che spiega come «attualmente la gestione delle caditoie è in capo all’Ufficio fognature attraverso Aspem A2A, che si è aggiudicata l’appalto da 60mila euro l’anno con uno sconto del 20 per cento. Ora l’appalto è in scadenza e gli uffici ne stanno predisponendo uno nuovo per 40mila euro».
Questo il “retroscena” del servizio e della sua gestione da parte dell’amministrazione comunale, ma nel concreto ai cittadini interessa che il tombino sotto casa faccia il suo dovere. «Le segnalazioni – precisa l’assessore – possono arrivare attraverso i vari canali di contatto con l’Amministrazione, e poi vengono registrate e raggruppate per zona o tipologia di intervento. A questo punto, il tutto viene poi girato all’appaltatore per la pulizia, e in seguito l’amministrazione procede con la verifica dell’effettiva esecuzione dei lavori». La mole di attività è imponente: «Sul territorio comunale – prosegue Andrea Civati – abbiamo circa 12mila tombini e per ogni singolo intervento di pulizia sono stati messi a base d’asta 20 euro. Nel corso di ciascun periodo contrattuale, si riesce a provvedere alla manutenzione di un numero di tombini che varia fra i 3.000 e i 3.500». Il calcolo è presto fatto: ogni anno si riesce a ripulire circa un quarto del numero totale di chiusini presenti sulle strade del capoluogo.
E negli uffici di Palazzo Estense non ne fanno mistero: «Si tratta di un lavoro molto complesso e gravoso – rimarca l’esponente di Giunta -, su cui il Comune è riuscito ad assegnare il servizio per un importo molto basso. Il tema è molto sensibile e posso garantire che c’è la massima attenzione». Proprio per questo motivo Civati lancia un invito a «segnalare tempestivamente eventuali problematiche, poiché è difficile poter monitorare costantemente e in maniera efficace 12mila tombini: da parte nostra, c’è il massimo impegno a effettuare il servizio di pulizia in tempi ragionevoli, tenuto conto della mole di lavoro».
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