LA VICENDA
Ikea, ecco il piano B
Al posto della galleria commerciale inizialmente prevista, il colosso svedese potrebbe virare su un "parco" diviso in due edifici

Troppe polemiche, troppe resistenze, troppe amministrazioni che prima hanno detto di sì, poi dopo le elezioni si sono messe di traverso. Così Ikea, che di solito per politica aziendale tende a evitare guai, alla fine ha deciso di mettere allo studio un “piano B”. L’opzione di un punto vendita con annessa galleria commerciale (un po’ più piccola di quanto prevista originariamente) resta valida, ma intanto si comincia a sviluppare anche l’ipotesi di un "parco commerciale" sul modello ad esempio del “Rescaldina Village” (tanto per restare in zona). Un po’ più piccolo, ma soprattutto meno "massiccio" rispetto all’unico edificio inizialmente previsto.
Per il momento si tratta solo di ipotesi, di certo c’è solo che comunque andrà a finire l’iter dell’accordo di programma dovrà ricominciare da capo. Ma entro settembre il Consiglio di amministrazione di Ikea Italia dovrà scegliere: il punto vendita non si tocca, ma a questo potrebbe essere affiancata la galleria commerciale (il piano A), oppure il parco commerciale (il piano B). La differenza non è solo nei termini: il primo progetto prevede una superficie pavimentata lorda di centomila metri quadrati, 36mila di punto vendita Ikea e 64mila di galleria (tutti sotto lo stesso tetto); il secondo una superficie pavimentata lorda di 72mila metri quadrati, 36 di punto vendita e 36 di parco, divisi in diversi edifici.
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