IL CASO
Droni svizzeri nelle notti italiane
Gli apparecchi elvetici che controllano il confine fanno rumore nelle ore del sonno. E divampano le critiche
Dormire con un ronzio nelle orecchie è già praticamente impossibile quando si ha la sfortuna di coricarsi con una zanzara nella stanza, figuriamoci con un aereo sopra la testa.
È quanto sta avvenendo da alcuni giorni fra Clivio, Saltrio e Viggiù dove, stando alle lamentele di diversi residenti, è in atto un’attività aerea particolarmente intensa.
Si tratta dei droni lanciati in aria dalle autorità svizzere per controllare la linea di confine. Ma, visto che i paesi della Valceresio sono praticamente a di ridosso del limite geografico italiano, il rumore “valica” il Canton Ticino e arriva in Italia, bussando alle porte e alle finestre tricolore. In più, con i serramenti aperti a causa del caldo estivo, il gioco è fatto.
«Sono un appassionato di aerei e ho scaricato anche una app che consente di seguire il tracciato dei droni - racconta un abitante della zona - e questi velivoli volano veramente bassi, anche a soli 200 metri di altezza, girando a circa 70-120 chilometri orari. Il rumore che emettono è continuo e particolarmente fastidioso perché simile a quello degli aerei al decollo e soprattutto perché l’orario di planata va delle 23 alle 3 di notte circa».
Ampio servizio sulla Prealpina di venerdì 22 luglio.
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