LA SENTENZA
Cuveglio, evade dai domiciliari per andare al bar
Condannato uomo di 57 anni: «Non avevo niente da mangiare»
Evaso dagli arresti domiciliari perché rimasto «senza niente da mangiare». Che sia vero o no, per non saper leggere né scrivere, il tribunale di Varese ha condannato in abbreviato a otto mesi un pregiudicato della Valcuvia (ma originario della provincia di Benevento) di 57 anni. Il reato contestato: evasione, naturalmente.
Nell’agosto scorso i carabinieri avevano effettuato una visita alla sua abitazione in quel di Cuveglio e di lui non c’era traccia. Perlustrando la zona lo avevano trovato poco dopo nei pressi di un bar vicino, dove fu arrestato in flagranza di reato. L’imputato, in sede di interrogatorio, aveva dichiarato di essersi recato al bar in cerca di qualcosa da mangiare in quanto la sorella, che si occupava quotidianamente dei suoi bisogni, quel giorno non era passata a casa sua. Aveva spiegato che era andato al bar, anziché all’alimentari, dopo avere ricevuto una telefonata dal figlio che lo invitava a recarsi lì dove avrebbe trovato un sacchetto per il pranzo.
Il giudice ha ritenuto la versione inattendibile. Per più di una ragione. Diverse le domande rimaste senza risposta rispetto alla sua ricostruzione. Perché il soggetto, in quanto impossibilitato a trovare in casa qualcosa da mangiare, non ha avvisato le forze di polizia quantomeno per chiedere come comportarsi in situazioni come questa? E ancora: perché l’uomo è stato trovato al bar senza alcun sacchetto di viveri? L’evasione di agosto non è stata un episodio isolato. Al contrario, l’uomo ha più volte violato la misura della detenzione domiciliare. Non è un caso che la Corte d’Appello abbia deciso di accorpare altri procedimenti aventi sempre per oggetto il reato di evasione.
© Riproduzione Riservata