VISITE GRATUITE
Cos’è la sindrome dell’occhio secco
Il liquido lacrimale è determinante per la salute dell’occhio poiché assicura nutrimento e una continua lubrificazione. Quando questo meccanismo non funziona, l’occhio si asciuga e si parla di sindrome dell’occhio secco. A maggior rischio sono le donne in gravidanza e dopo la menopausa per le conseguenti alterazioni ormonali, gli anziani sottoposti a particolari trattamenti farmacologici e coloro che soffrono di allergie di diversa natura: polveri sottili dello smog, acari, pollini, alcuni alimenti, ecc. Il disturbo è abbastanza frequente anche in coloro che passano ore e ore davanti a uno schermo, che sia televisione o computer, tablet o telefonino. Sappiamo per certo che un’attenzione fissa e prolungata riduce gli ammiccamenti, i rapidi e incontrollati abbassamenti delle palpebre che servono a distribuire sulla cornea il film lacrimale. In un occhio sano gli ammiccamenti sono circa 15mila al giorno. Contribuiscono alla comparsa di questa sindrome un cattivo impiego delle lenti a contatto, il fumo di sigaretta (attivo e passivo), ma anche fattori ambientali come una prolungata permanenza in locali con aria condizionata e troppo secca, cioè senza il necessario grado di umidità. «Quando l’occhio diventa secco - spiega Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro oftalmico ambrosiano - s’innesca una vera e propria patologia che richiede da parte dell’oculista una diagnosi molto personalizzata. In questi soggetti è importante fare anche un esame del liquido lacrimale, nella sua composizione acquosa, lipidica e mucoide. Dopo di che si procede a una terapia mirata». Tenuto conto che il disturbo colpisce, in forma più o meno grave, il 90 per cento delle donne in menopausa e il 40 per cento dei bambini che vivono in città, il Cios (unico Centro in Italia per la cura di questa sindrome) ha deciso di promuovere il Mese della prevenzione e della cura dell’occhio secco. Tutti coloro che ne soffrono possono rivolgersi per una visita gratuita, entro il 21 aprile e previa prenotazione (scrivendo a: info@centroitalianoocchiosecco.it), al reparto di oculistica pediatrica dell’ospedale Buzzi di Milano, o alla clinica oculistica dell’università dell’Insubria di Varese.
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