LA PROTESTA
Contro Alptransit, ispirati da Pozzetto
Passaggio a livello di Barza e vivibilità: il Comitato di via Mongini rifà il verso a “Il ragazzo di campagna”
Una trentina di ragazzi di campagna, per dirla con Renato Pozzetto, protagonista della pellicola diretta da Franco Castellano nel 1984: tanti sono i mebri del Comitato di via Mongini, schierato contro i possibili disagi creati dal potenziamento della linea ferroviaria di Alptransit, destinati ai convogli merci.
All’inizio de Il ragazzo di Campagna, infatti, al ritorno dai campi, Artemio, giovane contadino di Borgo Tre Case (già frazione di Borgo Dieci case...) impersonificato da Pozzetto, viene invitato dai compaesani a godersi «lo spettacolo». Ovvero al passaggio del treno sulla linea ferroviaria che taglia la campagna lombarda.
Analogo spettacolo, più adatto al genere docudramma che alla commedia, se lo devono godere gli abitanti di Barza che sta a Borgo Tre Case come Ispra, di cui è frazione, sta a Borgo Dieci Case.
Qui, dove via Mongini, ovvero la Provicniale 33 incrocia la ferrovia Luino-Gallarate, i treni merci attraversano la campagna, impegnando per lungo tempo il passaggio a livello e bloccando, di conseguenza, il traffico.
Lo scorso gennaio, una trentina di residenti, ha sbirciato nel progetto dell’Alptransit che aumenterà il numero di convogli merci sulla linea portandoli a circa novanta al giorno (e notte).
Da qui nasce la preoccupazione non solo viabilistica dei residenti, unitisi nel Comitato Via Mongini e già pronti a dar battaglia con la “mercificazione” - pare proprio il caso di dirlo - della campagna e dell’ambiente, con una raccolta di firme giunta in poche settimane a quota cinquecento adesioni. Una battaglia portata avanti con ironia e rimandi da cinefili innamorati della commedia italiana degli Anni Ottanta.
Ecco com’è nato il “cortissimometraggio” del Comitato, con regista e attori che ricalcano la scena di Artemio e dei suoi compaesani seduti davanti alla ferrovia come si sta dinanzi a una scena e girato in questi giorni a Barza.
«Siamo preoccupati - si fa seria Cristina Codenotti, membro del Comitato di via Mongini - perché Alptransit non porterà solo più convogli ma renderà impraticabile il passaggio a livello di Barza. Certo c’è un progetto che prevede un cavalcaferrovia. Una struttura portante che costerà, in bozza, circa sette milioni di euro, che sarà lunga 800 metri e alta nel punto massimo circa dieci metri, con un impatto visivo proporzionato a quello ambientale, che sarà imponente per numero di convogli e quantità di rumore. Oltretutto, alla nostra richiesta di costruire un sottopasso, infrastruttura meno invasiva, dagli amministratori locali, allineati coi sostenitori di Alptransit, c’è stato risposto chetale soluzione è assai complicata perché il terreno, nella zona del passaggio a livello, è acquitrinoso. Dunque sarà perfetto - ironizza la signora - per sopportare tonnellate di merce lanciate a 90 Km/h...».
Nel frattempo, prima di scomodare l’accoppiata Massimo Troisi-Roberto Benigni con le loro ferrovie da casello a... Leonardo da Vinci, non resta che godersi lo spettacolo del “cortissimometraggio” del Comitato, in edizione integrale cliccando QUI.
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