L’ALLARME
Canile tutto esaurito con 15 cuccioli
Raffica di abbandoni negli ultimi tempi, all’Apar serve cibo
Nonostante tutto i volontari continuano a sorridere. «Già averli qui, vedere che stanno bene e crescono in salute, è comunque una gioia», dice la referente Anna Gagliardi. Ma l’ultimo è stato un altro mese complicatissimo per il canile Apar e l’adiacente rifugio Elia, dove i posti a disposizione sono sempre meno e la valanga di solidarietà per rifornire di cibo e medicine la struttura corre puntualmente sul filo del rasoio, a caccia dell’ultima crocchetta.
Un tutto esaurito che si è fatto ancor più gravoso dopo che in rapida serie si sono verificati degli abbandoni di cuccioli, tutti meticci, nati chissà dove e fatti ritrovare in qualche scatola, in giro per la città. Qualcuno ha fatto la segnalazione, gli accalappiacani li hanno recuperati e il loro percorso è finora fermo in via Canale, fra le cure degli addetti che da mattina a sera gestiscono, puliscono, sfamano, portano a passeggio e poi bussano a mille porte per avere un aiuto.
«Però, nonostante le tantissime persone che ci stanno accanto e le collette che facciamo noi sistematicamente, è chiaro che la situazione resta perennemente problematica», spiega ancora Gagliardi, senza però arrendersi.
Si diceva dei cuccioli scaricati sulla struttura: prima ne sono stati ritrovati tre, poi sei tutti in un colpo, infine giusto un mese fa ecco spuntare Martina, pure lei abbandonata e in quel momento in gravidanza. Ha “sfornato” sei piccoli, ora li sta svezzando e fra qualche tempo saranno a disposizione di chi li vorrà portare in casa propria. Con gli animali così giovani non è un gran problema trovare qualcuno che li voglia «ma il problema - chiarisce la responsabile del gruppo - invece c’è. Infatti in questo periodo capita troppo spesso che arrivino persone desiderose di prendere un cucciolo come regalo di Natale. È una cosa lodevole, comprendiamo l’entusiasmo, ma voi non potete immaginare quante delle adozioni che nascono con questo impulso finiscono male. Vorremmo che chi arriva qui faccia una scelta consapevole, sappia che il cane non è un pacchetto regalo ma un essere bisognoso di attenzioni e spazi».
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