CASO GIOEUBIA
Boldrini, tensione, spintoni e urla
La presidente della Camera arriva in una Busto blindata e ribadisce: «No al clima d’odio». E Antonelli minaccia: «Chiederemo i danni»
Tensione, spintoni, urla e insulti, sotto lo sguardo attento di un gran numero di agenti di polizia. Momenti da brivido, nel pomeriggio di domenica 28 gennaio, per l’arrivo in città, dopo le polemiche legate al fantoccio della Gioeubia col suo volto dato alle fiamme dai Giovani padani, della presidente della Camera Laura Boldrini. Tensione ma, fortunatamente, nessun incidente di rilievo, grazie soprattutto a un centro città debitamente blindato e al fatto che la protesta nei confronti di Boldrini si sia mantenuta soprattutto nei toni dell’ironia e dello sfottò. Tanti, alla fine, i bustocchi, non solo di “fede” leghista, che hanno voluto difendere la tradizione della Gioeubia e replicare “con una risata” alle accuse di avere dato vita a un clima d’odio. Dopo l’arrivo in piazza San Giovanni, l’esponente di LeU è entrata in un ristorante del centro ed ha parlato di fronte a una platea “selezionata”, mentre all’esterno continuavano le proteste.
In mattinata, prima del suo arrivo, Boldrini aveva voluto ribadire le ragioni del sit-in in piazza: «Mi ha fatto molto piacere ricevere l’invito di tante persone di Busto Arsizio che vogliono farmi conoscere la realtà della loro cittadina. Persone che si sono sentite a disagio per quello che è accaduto due giorni fa in piazza san Giovanni - ha scritto sul suo profilo Facebook - Oggi ci sarò, proprio a piazza San Giovanni, perchè al clima di odio si risponde col dialogo ma senza indietreggiare di un millimetro».
Poco dopo, durissima, la replica del sindaco Emanuele Antonelli, che annuncia addirittura l’intenzione di adire le vie legali in difesa dell’«onore» della città: «Sono pronto a chiedere alla signora Boldrini i danni per le spese che dovremo sostenere per l’attività straordinaria che la nostra Polizia locale dovrà mettere in campo anche oggi - ha scritto in un comunicato stampa - La sua visita si annuncia peraltro sgradita a gran parte della popolazione, a prescindere da cosa voti, ma che certamente non si ritrova nel ritratto infangante che la signora Boldrini sta da giorni diffondendo con la complicità dei suoi quattro supporter locali. Ora basta - ha aggiunto Antonelli - La misura è colma. Dopo le ultime dichiarazioni della signora Boldrini, che ancora, nonostante tutte le spiegazioni e i chiarimenti veicolati anche a mezzo stampa, evoca un presunto “clima di odio” che albergherebbe a Busto Arsizio, siamo noi a chiedere scuse ufficiali. Venga a Busto a scusarsi con tutti i cittadini per avere offeso la città, la sua reputazione e le sue tradizioni».
Servizi sulla Prealpina di lunedì 29 gennaio
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