LA MOSTRA
Betlemme “varesina”: record a Rimini
Ventimila visitatori in una settimana al Meeting di CL. Andrea Benzoni art director: «Il sogno? Portarla in città»
Più di ventimila visitatori in una settimana, oltre tremila copie del catalogo-dvd vendute: a Rimini, la mostra record del Meeting 2016 di Comunione e liberazione ha una firma varesina. Art director di “Restaurare il Cielo.
Il restauro della Basilica della Natività a Betlemme”, infatti, è Andrea Benzoni titolare di Concreo edizioni.
«Il bilancio è sicuramente positivo - commenta -. Il percorso descrive un’opera in atto, che ha stupito noi mentre realizzavamo la mostra e che ha poi colpito anche i tanti visitatori del Meeting».
Tre anni di lavori, cominciati nel 2013 dopo secoli di trattative tra la Chiesa ortodossa, quella cattolica e quella armena, 68 aziende impegnate, ricercatori di cinque università, centinaia di persone coinvolte: un mondo intero chiamato a far riemergere lo splendore della Basilica e dei suoi mosaici. Ed è proprio questa immensa opera che hanno descritto i curatori della mostra, la storica dell’arte Mariella Carlotti e Giammarco Piacenti, titolare della solcietà di Prato che coordina il restauro a Betlemme.
«Io sono stato inizialmente colpito da loro, da come stanno vivendo il lavoro - racconta Andrea Benzoni -. Non è soltanto un restauro, c’è molto di più. Nella Basilica della Natività si entra in uno dei luoghi decisivi per l’umanità».
Arte, cultura e fede unite armoniosamente come in pochi altri ambienti al mondo.
Così, da quando l’Autorità palestinese ha promosso un bando internazionale per lo studio preliminare del monumento, vinto da un consorzio di università italiane, molti hanno voluto concretamente partecipare al progetto di restauro.
A finanziare il cantiere sono infatti privati, ma anche Stati e dal 2013 già 53 autorità mondiali sono state in visita ufficiale ai lavori. Un clima che a Rimini è stato riproposto attraverso quattro sale e altrettanti video: immagini dei mosaici ritrovati, degli operai che ogni giorno ci vivono.
«Sono persone che testimoniano una grande passione per ciò che hanno incontrato - prosegue Benzoni -. Per questo l’esperienza di Rimini è stata interessante anche per chi ha partecipato alla mostra soltanto in quella settimana: nessuno ha mai lavorato nella Basilica se non i restauratori, eppure è stato come se quell’opera fosse di tutti e di ciascuno».
Incontri, amicizie, scoperte nate attorno a un intervento che entrerà nella storia. E che, spera Benzoni, potrebbe essere ammirato anche dai varesini.
«Portare la mostra in città? Il desiderio c’è, mai dire mai».
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