IL CASO
Benedizione natalizia fai da te
Basta sacerdote a casa: la Parrocchia di San Giulio e Bernardo distribuisce il kit. E si scatena la polemica
Fa discutere la benedizione natalizia fai da te.
Le famiglie dei bambini che frequentano gli asili cittadini, il catechismo e le società sportive oratoriane l’hanno ricevuto per prime, mentre agli altri parrocchiani è stato consegnato al termine delle Messe di sabato 16 e domenica 17 dicembre: nelle case dei castellanzesi è arrivato per la prima volta il kit della benedizione fai da te, comprendente una piccola ampolla di acqua benedetta, un lumino, un libriccino con gli auguri dell’arcivescovo Mario Delpini e una busta per la tradizionale offerta natalizia.
È l’iniziativa lanciata dalla Comunità pastorale dei Santi Giulio e Bernardo, che il parroco don Walter Magni ha spiegato varie volte, dall’altare e sul foglio di presentazione consegnato insieme al settimanale parrocchiale, sostenendo che «i genitori avranno così l’opportunità di presiedere la benedizione nella propria casa nel momento più adatto, preferibilmente nei giorni della Novena (cioè dal 17 al 24 dicembre), magari davanti al presepe».
Insomma, una rivoluzione rispetto al tradizionale incontro con i sacerdoti che bussavano a tutte le porte e anche rispetto alle benedizioni collettive nei diversi punti della città a cui i castellanzesi si erano abituati negli ultimi anni. E se i bambini possono essere incuriositi e felici della novità, vedendosi benedire direttamente da mamma e papà, molti altri parrocchiani sono rimasti piuttosto perplessi.
«È una vergogna. Io sono vedovo e abito da solo. Cosa dovrei fare, benedirmi guardandomi allo specchio?» commenta un anziano scuotendo la testa, mentre una mamma che fa parte di una delle “famiglie più mature” (come vengono definite sul settimanale della comunità pastorale) sottolinea che «accogliere un prete in casa è anche un’occasione per fargli delle confidenze e avere un confronto su temi che stanno a cuore alle varie famiglie. Perché dobbiamo farne a meno, nonostante la nostra comunità possa contare su ben quattro sacerdoti? Così non si rischia di abbandonare chi non va in chiesa e di allontanare chi già frequenta la parrocchia?».
Secondo il parroco, invece, «per comprendere questa proposta, bisogna tenere presente il desiderio dei sacerdoti della Comunità pastorale di raggiungere anzitutto le famiglie con bambini, senza dimenticare altre situazioni famigliari, quali gli anziani e i single; invitando i genitori ad assumersi la responsabilità e la gioia di portare, all’interno della propria casa, la benedizione di Natale».
© Riproduzione Riservata