Dal 29 aprile al 30 luglio
Arona accoglie l’Arco di Palmira, simbolo di rinascita culturale
Una copia dell’Arco di Palmira in Siria, distrutto dai miliziani dell’Isis nell’ottobre del 2015, sarà esposto in piazza San Graziano ad Arona da sabato 29 aprile a domenica 30 luglio, come simbolo della rinascita e della ricostruzione delle opere patrimonio dell’umanità. Dopo Londra, New York, Dubai e Firenze, in occasione del G7 culturale, anche Arona rende omaggio a Palmira, la città siriana conosciuta come la «perla del deserto» per il suo valore storico e archeologico e sfregiata dall’Isis.
L’Arco Trionfale originale distrutto dallo Stato Islamico nell’antica città carovaniera di Palmira, è dedicato all’imperatore romano Settimio Severo e fu innalzato due millenni orsono dai romani. Oggi la sua copia realizzata in scala dalla tecnologia italiana, diventata il monumento simbolo della furia jihadista contro il patrimonio culturale dell’umanità, resta comunque in piedi grazie all’evento internazionale dal titolo «Passing through, moving forward». L’arrivo dell’arco in città sarà celebrato con un evento inaugurale di grande impatto emotivo: alle 20.30 di sabato 29 l’Arco verrà scoperto e alle 21, si terrà uno spettacolo di luci e musica ideato dallo scenografo Sebastiano Romano che verrà riproposto ogni sera fino a luglio. La permanenza dell’opera sarà poi animata da molte iniziative collaterali tra cui la possibilità di ammirare gratuitamente la mostra di approfondimento allestita nel civico museo Archeologico intitolato a Khaled al-Asaad l’archeologo siriano custode del sito di Palmira.
L’Arco, realizzato in Italia usando la stampante a 3D D-Shape, è la prima iniziativa di una serie e si basa su una collezione di migliaia di immagini tridimensionali raccolte in siti a rischio di distruzione da equipe di volontari in zone di guerra del Medioriente e del Nord Africa. Alto 15 metri, poco meno della metà dell’originale, è il frutto di un’iniziativa dell’Institute for Digital Archaeology, un gruppo di studiosi di Oxford, Harvard e del museo del Futuro di Dubai, che da un lato hanno voluto mettere alla prova nuove tecnologie, dall’altro hanno usato l’Arco come simbolo della protesta contro le forze dell’intolleranza all’attacco del patrimonio culturale mondiale.
Il modello in scala è stato realizzato con marmo egiziano e completato grazie al contributo dei ricercatori con l’uso di tecnologia 3D per il disegno del progetto, basato su fotografie dell’Arco originale. La replica di marmo è stata creata da scalpellini-robot usando la tecnica della stampa in 3D. Le foto, scattate da archeologi, turisti e gente comune usando macchine fotografiche 3D distribuite dall’Institute prima della conquista di Palmira da parte dell’Isis, sono state messe in una banca dati per creare un modello computerizzato, il cui file è stato poi inviato a Carrara dove i robot della TorArt, in collaborazione con D-Shape di Cascina (Pisa), hanno ultimato la ricostruzione in scala ridotta usando blocchi di marmo grezzo e arenaria. «È chiaro che una copia e una copia e non potrà mai rimpiazzare l’originale - ha detto Alexy Karenowska, responsabile tecnologica del progetto -, ma l’idea è di attirare l’attenzione sul fatto che la ricostruzione è in corso, e come prova di quel che la tecnologia può fare per qualcosa che tocca tutti noi». La copia a grandezza naturale verrà probabilmente realizzata una volta che il progetto si sposterà in Siria.
L’Arco di Palmira - Da sabato 29 aprile a domenica 30 luglio in piazza San Graziano ad Arona, ogni sera alle 21 spettacolo di luci e musica e molti altri eventi.
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