CINEMA
A Varese comincia Cortisonici
Futile ma utile e soprattutto non nocivo (parafrasando le parole degli organizzatori), torna Cortisonici, il festival dei cortometraggi che sboccia a Varese ogni primavera. L’edizione numero tredici (tutti gli eventi, sempre a ingresso libero, su www.cortisonici.org) è in programma dal 29 marzo al 2 aprile tra il teatro Santuccio, il cinema Nuovo, il Twiggy, le Cantine Coopuf e la sala Montanari. Cinque giorni di eventi e proiezioni - con diverse conferme e qualche assenza - che omaggiano la forma breve e il valore dell’immagine. Soprattutto provano a valorizzare il talento dei giovani registi, italiani e stranieri, che sono stati selezionati per partecipare al concorso. Del festival, che s’inaugura martedì 29 marzo alle ore 19 con un aperitivo musicale al teatro Santuccio di via Sacco 10 (suona la Spider Brass Band), abbiamo parlato con Massimo Lazzaroni, factotum organizzativo.
Massimo Lazzaroni, quest’anno sui manifesti campeggia una bella ragazza orientale. Chi è?
«La ragazza simbolo Cortisonici è Jie Chen, candidata pin-up per Varese 2016, unica donna per ora ad ambire alla poltrona di sindaco. Dalla Cina con furore, Jie abita da anni in centro, è fidanzata con varesino Doc e lavora a Milano nella moda. Frequentatrice del Twiggy e di Filmstudio ‘90 ha deciso di presentarsi come candidata cinefila con il suo programma corto».
A proposito di Filmstudio ’90: spicca quest’anno l’assenza della sala Macchi tra i luoghi del festival…
«Sì, per la prima volta dopo 13 anni non ci saranno eventi nella sala Macchi, a Filmstudio insomma, il cuore del festival, il luogo dove abbiamo sempre selezionato i cortometraggi e ospitato focus, incontri, maratone infernali notturne. La cosa ci spiace, è un po’ come non poter ospitare persone a casa propria. La vicenda è complicata, si sovrappongono diversi piani, quello che ci preme sottolineare è quanto quello spazio abbia regalato alla città di Varese in termini di visioni, proposte, scambi. In questo senso sarà un festival incompleto, ne siamo consapevoli».
Di Cortisonici è subito evidente l’internazionalità. Meglio: con lo sguardo rivolto a Est...
«Il festival sarà quest’anno decisamente internazionale! Come da tradizione noi di Cortisonici non siamo interessati ai Vip del momento o a vecchie glorie cinematografiche, guardiamo avanti facendo convergere a Varese i registi del futuro: hanno già confermato la presenza coreani, polacchi, tedeschi, francesi e spagnoli. Inoltre la serata Focus On di mercoledì 30 marzo è dedicata all’animazione giapponese anche con la proiezione di Lupin III».
Chi li valuterà?
«Una giuria composta dal musicista Vittorio Cosma, dal critico cinematografico Roberto della Torre, dallo sceneggiatore di fumetti Alberto Ostini e dal regista Renato Chiocca».
In programma c’è anche la proiezione di tre corti iraniani, la mattina di venerdì 1 aprile.
«La presenza del cinema iraniano è legato a un gemellaggio con il Teheran Short Film Festival che si è concretizzato la scorsa estate con la presenza di uno degli organizzatori di Cortisonici nella capitale iraniana. Nei prossimi giorni confermeremo anche la presenza dei rappresentanti del Teheran Film Festival, una volta risolta la questione dei visti e dei permessi».
L’Italia da chi è rappresentata?
«Da tre lavori e i registi saranno tutti presenti a Varese. Il primo, Bellissima di Alessandro Capitani, è un lavoro made in Napoli interamente ambientato nei bagni di una discoteca dove Veronica ha appena subito un’umiliazione legata al suo aspetto fisico ed è fermamente intenzionata a non uscire dal bagno in cui si è rinchiusa. Il secondo cortometraggio è Christian di Roberto Saku Cinardi, la storia di un santo di borgata. L’attore protagonista del film è il regista Gabriele Mainetti, due volte in concorso a Cortisonici in passato e attualmente nelle sale con il suo primo, bellissimo lungometraggio Lo chiamavano Jeeg Robot. Segno che Cortisonici porta bene ai registi che passano da Varese. Chiude il terzetto che difenderà gli italici colori Uncivilization di Oliver Carmi con la sua Milano mai vista».
Anche le scuole però, come la sala Macchi, mancano…
«Anno di pausa per Cortisonici Ragazzi, ma questo non significa che non guarderemo ai giovani spettatori: abbiamo pensato a un momento speciale per loro la mattina di venerdì (le proiezioni iraniane, ndr), mentre con il Liceo classico di Varese abbiamo stretto una bella collaborazione: un nutrito gruppo di studenti sarà presente al festival per un progetto di alternanza scuola lavoro, altri saranno protagonisti della giuria giovani».
L’immancabile Inferno, la vostra sezione notturna ed estrema, quest’anno è anche un omaggio all’archeologo Alfredo Castiglioni, scomparso di recente.
«Un omaggio doveroso a due varesini, gli archeologi Alfredo e Angelo, che hanno raccontato un mondo a noi ignoto attraverso cinque film realizzati tra il 1969 e il 1982. Nelle cinque pellicole sono mostrati senza alcuna censura usi e costumi di popolazioni indigene, principalmente africane: un mondo rimasto quasi primitivo e per i nostri occhi quantomeno sorprendente. Una visione infernale per contenuti, per lo stile innovativo e fuori formato in programma giovedì 31 dalle ore 23 alle Cantine Coopuf».
Un’altra notte infernale è l’1 aprile.
«Sì, sempre alle Cantine di via De Cristoforis quella sera la sezione torna al suo classico clima folle e dissacrante con le Liste Inferno, una competizione elettorale in cui la nostra candidata Jie sfiderà gli altri candidati alla poltrona di primo cittadino varesino. Al cine-dibattito presenteremo sette cortometraggi per sette candidati, sette modi per conoscerli, sette pretesti per ridere con loro e, se dovessero presentarsi come speriamo, sette occasioni per svelare il loro lato cinefilo e notturno. Al termine della serata non mancherà un exit-poll».
L’ineffabile Omar Stellacci è un caposaldo di Cortisonici. Qual è il suo ruolo quest’anno?
«Non è Cortisonici senza la presenza di Stellacci. È stato in concorso, è stato in giuria, ha animato con i suoi concerti la notte. Quest’anno è protagonista del trailer in cui prova a corteggiare la nostra candidata pin-up. Sicuramente lo vedremo in carne e ossa durante il festival, spunterà quando meno te lo aspetti per regalare attimi di intenso delirio».
Finiamo con l’apertura affidata a Mauro Ermanno Giovanardi. Cosa c’entra la sua musica col cinema?
«Prima di tutto l’ex La Crus ci piace molto e volevamo aprire il festival con della bella musica (il concerto è il 29 marzo alle 21 al teatro Santuccio). In più il suo ultimo album Il mio stile è pieno di riferimenti cinematografici, pensato come un film a episodi coi colori della Nouvelle Vague e del cinema di Quentin Tarantino. Insomma, un concerto in pieno stile Cortisonici».
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