GENITORI IN RIVOLTA
Mense scolastiche “salate”: protesta totale
Sciopero anche a Borsano. Critiche agli aumenti e sul cibo
Dopo Sant’Anna, ecco Borsano. S’allarga a Busto Arsizio la protesta per il rincaro delle rette per le mense scolastiche. Anche i genitori degli alunni della scuola primaria “Gilda Rossi” hanno proclamato lo sciopero della mensa. Oggi a mezzogiorno mamme e papà andranno a prendere i figli per portarli al Parco Campone a pranzare; una volta consumato il pasto, i bambini verranno riportati a scuola. Pure dalle primarie di Borsano giunge dunque un segnale forte contro il rincaro delle mense, in vigore a partire dal prossimo anno scolastico (quando la retta passerà da 5,80 euro a 6,30 euro per un solo figlio). «Ma già quest’anno c’erano stati degli incrementi – fa sapere Enza Rubino, presidente del comitato genitori delle scuole “Rossi” -. Fino a giugno 2023 il costo mensa era di 5,40 euro. Da settembre 2023 la tariffa è salita a 5,80 euro, ora arriverà a 6,30. La mensa rientra nei servizi a sostegno del diritto allo studio: non si può incrementare il prezzo ogni anno».
PENALIZZATO CHI HA PIU’ FIGLI
Il rincaro andrà a pesare in maniera particolarmente rilevante sulle famiglie con più di un figlio. «Chi ha due figli – rivela la presidente del comitato genitori – andrà a pagare 799,50 euro in più all’anno. Con tre figli l’aumento ammonterà addirittura a 1.445,25. Sono cifre che incidono sensibilmente sul bilancio di una famiglia. Per le famiglie con più figli si tratta di un vero e proprio salasso».
IL PASTO DA CASA VIETATO
I genitori giudicano particolarmente penalizzante il fatto che un alunno non possa portarsi il pasto da casa: «Quantomeno deve essere concessa la libertà di scelta – sottolinea Enza Rubino -. Ti obbligano a fruire del servizio, ma alle loro condizioni economiche. Chi non può permettersi di pagare certe cifre, dovrebbe essere libero di portarsi la “schiscetta”». La rappresentante dei genitori delle “Rossi” ricorda una sentenza del Tar della Lombardia che nel 2022 ha riconosciuto la possibilità agli alunni di tre scuole di Villasanta di portarsi il pranzo da casa e consumarlo nella mensa scolastica.
LE FASCE ISEE
Mamme e papà evidenziano anche l’esistenza di una forbice troppo ampia nelle fasce Isee. Una questione sollevata anche dal consigliere comunale Emanuele Fiore (gruppo misto) nella mozione depositata nei giorni scorsi: «Non si può mettere sullo stesso piano chi ha 6.000,01 e chi ha 70.000 euro» aveva sottolineato il consigliere di minoranza.
CIBO SCARSO
Da diverse scuole stanno peraltro giungendo lamentele non solo per l’aumento dei costi, ma anche per la quantità del cibo servito agli alunni: «A volte le insegnanti del servizio mensa rinunciano a una parte del pasto per far mangiare i bambini» fa presente Enza Rubino. Insomma, la questione è sempre più scottante, e adesso anche alle “Rossi” di Borsano i genitori hanno scelto la via dello sciopero. Un’iniziativa già in corso da qualche giorno alle primarie di Sant’Anna. Martedì prossimo alle 17.30 l’assessore alle Politiche educative Daniela Cerana incontrerà i genitori in Sala Tramogge.
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